La Sunbeam Lotus è probabilmente una delle utilitarie di serie più folli, brutali e affascinanti mai costruite. E per questo val la pena ricordarla.
Tra il 1977 e il 1981 la Chrysler UK mette in vendita la Sunbeam, moderna vettura compatta a tre porte alla quale spetta il compito di risollevare le sorti del marchio.
Per motivi di costi, la vettura riprende l’impostazione meccanica della Hillman Avenger, all’epoca già vecchia di sette anni. Il risultato è un’insolita utilitaria a trazione posteriore con retrotreno a ponte rigido, e un bagagliaio di conseguenza troppo piccolo. Una stranezza antiquata per l’uso urbano e familiare, ma promettente per una eventuale declinazione sportiva, da lanciare sull’onda del successo della VW Golf GTI.
E così già nel 1979 la gamma si allarga alle versioni 1.6 GLS, monocarburatore, e 1.6 Ti che, grazie ai 2 grossi carburatori Weber da 40, raggiunge i 100 cavalli. Grafiche adesive, allestimento sportivo e peso contenuto fanno il resto.
Ma non è finita: nello stesso anno venne lanciata una versione ancora più estrema. E’ la Sunbeam Lotus, equipaggiata nientemeno che con una versione depotenziata dal 4 cilindri 16 valvole della Lotus Esprit! Si tratta del 2174 cc da 155 cv, tanti per una compatta da appena una tonnellata di peso, tantissimi nelle versioni elaborate per le corse, dove si toccano punte di oltre 230 cavalli.
Una vettura per autentici “manici”, ovvero quei pochi davvero in grado di domare una belva feroce e troppo potente. Come l’indimenticato Henri Toivonen o Guy Frequelin, che nel 1981 portano la Sunbeam a vincere il campionato del mondo costruttori rally.
Venduta prima come Chrysler e poi come Talbot, il modello non riesce nel suo compito di rimettere in sesto le finanze aziendali, nonostante i 200.000 esemplari costruiti. Lo stabilimento in cui viene costruita, a Linwood, chiuse assieme alle linee di produzione della piccola Sunbeam.
Ma i 2.308 esemplari della versione Lotus entrano di diritto nella storia delle compatte sportive. Con uno dei modelli di serie più folli, brutali e affascinanti che si ricordino.