Se ne parla da tempo, ma è stata rilanciata in queste ore l’ipotesi di recuperare le vecchie targhe originali di immatricolazione.
Se tutto fila liscio, sarà tutto nella legge di bilancio in approvazione entro dicembre. Una soluzione che farebbe contenti gli appassionati italiani, per i quali la targa moderna su un’auto storica è sempre stata oggetto di animate discussioni, ma anche per lo Stato, grazie agli introiti che l’iniziativa porterebbe nelle pubbliche casse. A questo si aggiungerebbe la possibilità, altrettanto interessante, di ottenere anche dalle case costruttrici le certificazioni necessarie per la reimmatricolazione di veicoli demoliti o radiati d’ufficio.
L’emendamento prevede che all’articolo 93, comma 4, del Codice della Strada, di cui al decreto legislativo 30 aprile 1992, n. 285, venga integrato quanto segue: “L’immatricolazione dei veicoli di interesse storico e collezionistico è ammessa su presentazione di un titolo di proprietà e di un certificato attestante le caratteristiche tecniche rilasciato dalla casa costruttrice o da uno degli enti o associazioni abilitati indicati dall’articolo 60. In caso di nuova immatricolazione di veicoli che sono già stati precedentemente iscritti al PRA e cancellati d’ufficio o su richiesta di un precedente proprietario, ad esclusione dei veicoli che risultano demoliti ai sensi della normativa vigente in materia di contributi statali alla rottamazione, è ammessa la facoltà del richiedente di ottenere targhe e libretto di circolazione della prima iscrizione al PRA, ovvero di ottenere una targa del periodo storico di costruzione o circolazione del veicolo, in entrambi i casi conformi alla grafica originale, purché la sigla alfa-numerica prescelta non sia già presente nel sistema meccanografico del Ced della Motorizzazione civile, e riferita ad altro veicolo ancora circolante, indipendentemente dalla difformità di grafica e di formato di tali documenti da quelli attuali rispondenti allo standard europeo. Tale possibilità è concessa anche retroattivamente per tutti quei veicoli che sono stati negli anni reimmatricolati o ritargati purchè in regola con il pagamento degli oneri dovuti. Il rilascio della targa e del libretto di circolazione della prima iscrizione al PRA, nonché il rilascio di una targa del periodo storico di costruzione o circolazione del veicolo sono soggetti al pagamento di un contributo, secondo ammontare, criteri e modalità definiti con apposito decreto dirigenziale del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti. I proventi derivanti dal contribuito di cui al periodo precedente concorrono al raggiungimento degli obiettivi di finanza pubblica”.
L’onorevole Giovanni Battista Tombolato ha dichiarato alla nostra redazione: “Con l’approvazione del nostro emendamento 126.26 alla Legge di Bilancio per l’immatricolazione dei veicoli di interesse storico e collezionistico è ammessa la facoltà del richiedente di ottenere targhe e libretto di circolazione della prima iscrizione al P.R.A., ovvero di ottenere una targa del periodo storico di costruzione o circolazione del veicolo, conformi alla grafica originale. Grazie a questa proposta della Lega, approvata oggi ma già presentata nel Decreto Semplicifazioni di settembre, si fa un importante passo avanti per il motorismo storico, un importante risultato per i tanti appassionati”.
Dita incrociate quindi da qui alle prossime settimane!