Tra le concept car italiane più interessanti di quel periodo stilisticamente effervescente che è la fine degli anni sessanta, l’Autobianchi Runabout debutta al Salone dell’Automobile di Torino del 1969.
Ideata e progettata dal talentuoso e prolifico Marcello Gandini, la vettura è allestita dalla carrozzeria Bertone sulla base telaistica della popolare A112, lanciata nello stesso anno.
La meccanica deriva invece dalla modernissima Fiat 128, altro debutto eccellente del periodo, ma montata in posizione centrale ricalcando lo schema da supersportiva pura che Gandini aveva già approfondito sulla più prestigiosa Lamborghini Miura.
Le forme a cuneo del prototipo, tese e pulite, prive addirittura del parabrezza, sostituito da un basso deflettore, e adornate da un roll-bar decisamente importante, sono marcatamente ispirate alle imbarcazioni da competizione del periodo.
Decisamente estrema la collocazione dei proiettori, montati ai lati del roll-bar e quindi in posizione addirittura posteriore all’abitacolo. Sempre di ispirazione nautica la fattura di plancia e pannelli delle porte, imbottiti e rivestiti in pelle.
Troppo futuribile e ardita per la produzione in serie, la Runabout anticipa però diversi stilemi adottati da Bertone negli anni successivi, sulla piccola Fiat X1/9 ma anche sulla Lancia Stratos, in un periodo, gli anni settanta, in cui la produzione automobilistica italiana ha raggiunto probabilmente il suo apice in termini di creatività e audacia stilistica.
Oggi la Runabout, assieme a diversi altri modelli della Collezione Bertone, appartiene all’ASI – Automotoclub Storico Italiano.