Tra i tanti anniversari celebri che ricorrono quest’anno c’è anche quello di un piccolo Toro, piccolo ma con la T maiuscola. Viene infatti presentata, cinquant’anni fa, la Lamborghini Urraco, modello di accesso alla gamma del prestigioso marchio emiliano pensato per gli anni 70.
L’imperativo, condiviso da diversi costruttori, per il decennio che segue le contestazioni degli anni sessanta è infatti di “democratizzare” l’offerta, allargando la produzione al basso e alle famiglie, per quanto questi concetti possano essere applicati a una Lamborghini.
La scelta di realizzare una sportiva compatta a 4 posti con motore centrale è ambiziosa, e anticipa di alcuni mesi quella di Ferrari con la Dino GT4. Entrambi i costruttori si rivolgono a Bertone; la Urraco in particolare viene disegnata dal talentuoso Marcello Gandini e debutta nel 1970 per andare in regolare produzione circa due anni dopo.
Il telaio della nuova vettura è a traliccio centrale con sospensioni a ruote indipendenti con triangoli sovrapposti; il motore, al lancio, è un V8 monoalbero per bancata montato trasversalmente da 2,5 litri e 4 carburatori doppio corpo Weber. La collocazione centrale del motore consente di avere un muso basso e affilato mentre, in coda, una “veneziana” già vista sulla Miura dissimula l’assenza di un classico lunotto, facendo sembrare la coda quasi una fastback.
All’interno, i sedili profilati, la plancia ricca e il particolare volante a calice non fanno rimpiangere nulla delle Lamborghini più performanti e costose. Alla prima serie, detta P250, segue la Urraco P 300, nata dall’insoddisfazione degli automobilisti più esigenti, ai quali evidentemente i 220 cavalli del motore 2.5 non bastano. La nuova versione, con motore da 3 litri a 4 alberi a camme in testa e 265 cv garantisce, come prevedibile, ben altro comportamento su strada.
Alla P300, penalizzata in Italia dall’iva pesante, si affianca sul nostro mercato la Urraco P 200, versione a cilindrata ridotta della P250. Con un due litri da 182 cavalli è comunque un bell’andare, senza dare troppo nell’occhio, almeno a livello fiscale. Nonostante la potenza ridotta, i soli 66 esemplari costruiti rendono la P200 una Urraco interessante a livello collezionistico.
La Urraco esce di scena nel 1979, con poco meno di 800 esemplari totali, inclusa la versione 111 realizzata per il mercato USA. Le forme della Urraco sopravviveranno nei listini Lamborghini ancora per diversi anni, ristilizzate pesantemente e riproposte con le nuove Silhouette e poi Jalpa.