Franco Cortese è stato un valente pilota automobilistico, nonché primo pilota e collaudatore della Ferrari.
È il pilota che ha corso più edizioni della Mille Miglia, ben ventidue, ed è stato campione italiano Vetture Sport nel 1938. Assieme a Giovanni Lurani, Luigi Villoresi ed Eugenio Minetti è tra i fondatori della storica Scuderia Ambrosiana.
Su Ferrari va a podio e vince in diverse occasioni, nel 1951 si aggiudica la Targa Florio su Frazer Nash, nel 1956 vince un altro titolo italiano su Ferrari 500. Insomma, un personaggio di spessore.
Eppure, come quegli attori che restano prigionieri dei personaggi delle loro migliori interpretazioni, per tutti gli appassionati di automobilismo Cortese è “l’uomo di Caracalla”.
Già, perché il 25 maggio 1947, esattamente 73 anni fa, sul circuito delle Terme di Caracalla Franco Cortese si aggiudica il Gran Premio di Roma alla guida di una Ferrari 125S. Si tratta della prima vittoria in assoluto di una vettura del Cavallino.
Poco importa che nel giro di un mese, a bordo della stessa vettura, Cortese vinca altri due circuiti: la prima è quella che resta nella storia.
Eppure, incredibile a dirsi, la Ferrari aveva debuttato per la prima volta in gara appena due settimane prima, al Gran Premio di Piacenza.
E che debutto: pole position e la testa della gara sino a due giri dal termine, quando un guasto alla pompa di benzina impone un amaro stop.
Atletico, raffinato, schivo e gentile, Cortese non piace tantissimo a Ferrari, che lo sceglie per la lunga esperienza (quasi vent’anni di corse) e, paradossalmente, proprio per l’ego molto misurato. Il modenese cerca infatti la ribalta per le sue vetture, non per i piloti. E così sarà.