Tanti sono i marchi italiani che hanno vinto corse in giro per il mondo, anche nelle località più esotiche e con la concorrenza più agguerrita.
Tralasciamo il discorso rally, dove l’Italia ha spadroneggiato per anni, e torniamo a parlare di circuiti; abbiamo detto qualche giorno fa della Fiat S61, vincente negli USA oltre un secolo fa; ebbene, anche i vicini torinesi di casa Lancia si sono tolti qualche bella soddisfazione in America.
Gli appassionati ricordano una prestazione deludente nel 1968, in cui la Squadra Corse partecipa alla 24 ore di Daytona con una Fulvia Sport Competizione carrozzata e alleggerita da Zagato, allestita con un propulsore elaborato portato a 1401 cc e 145 cv; la macchina purtroppo non termina la gara a causa di importanti problemi di surriscaldamento.
Ma quegli stessi appassionati ricordano anche che, grazie alla tenacia e alla caparbietà che in Lancia non sono mai mancate, la Fulvia Sport telaio n. 001911, ultimo esemplare prodotto con carrozzeria in alluminio, l’anno seguente varca l’oceano per riprovarci, stavolta equipaggiata con un motore da 1.6 litri portato a ben 154 cv. Sarà la volta buona: con Maglioli/Pinto è prima di classe a Daytona (17° assoluta) e, il mese successivo, è ancora prima di classe alla 12 Ore di Sebring (11° assoluta).
Nella sua carriera agonistica la Sport “Competizione” collezione diverse vittorie di categoria, anche in gare estenuanti come la 1000 km di Monza o la 1000 km del Nurburgring, oltre alla mitica Targa Florio, vinta nel 1968, 1969 e 1971. Ma quelle conquistate negli Stati Uniti restano ancora le più affascinanti e indimenticabili, impreziosite dal sapore dolce della rivincita, e rendono oggi la Fulva Sport Competizione (prodotta in meno di trenta esemplari) una delle Lancia sportive più rare e ricercate.