Pit Stop è il nuovo format di Adrenaline24h curato da Michele Di Mauro che, con brevi pillole quotidiane di motorismo storico, ci terrà compagnia fino a quando tutti noi non saremo tornati alla normalità.
La prima puntata di Pit Stop celebra un anniversario importante: è il 26 marzo e a Brescia, città oggi al centro dell’emergenza, alle otto di mattina di questo stesso giorno, nel 1927 si respirava un clima decisamente diverso, carico di fermento e curiosità: con la partenza dell’Isotta Fraschini di Aymo Maggi e Bindo Maserati, nasceva ufficialmente la 1000 Miglia.
Ideata e organizzata dal conte Aymo Maggi, con l’aiuto di Renzo Castagneto, in risposta alla mancata assegnazione a Brescia, loro città natale, del Gran Premio d’Italia, assieme al conte Franco Mazzotti, primo finanziatore, e al decano dei giornalisti automobilistici Giovanni Canestrini, la “Freccia Rossa”, nomignolo ripreso dal suo logo, si impose subito come un evento fuori dal comune: circa 1.600 chilometri, 1000 miglia appunto, da Brescia a Roma e ritorno, su un circuito ad anello. A vincere furono Nando Minoja e Giuseppe Morandi, piloti della O.M., Officine Meccaniche, ovvero la marca “di casa” avendo essa sede proprio a Brescia, che occupò l’intero podio di quella prima edizione.
Ma ciò che lasciò tutti sbalorditi non fu la distanza percorsa ma il fatto che, nonostante le strade per buona parte non asfaltate, la pioggia, la nebbia e il buio della notte, i vincitori si presentarono all’arrivo in Viale Venezia poco dopo le sei del mattino del giorno seguente.
Fino a quel momento infatti nessuno riteneva fosse possibile percorrere una simile distanza in appena ventuno ore (esattamente 21 ore, 4 minuti e 48 secondi con un’incredibile media di 77,238 km/h) tant’è che i bresciani furono svegliati inaspettatamente di buon ora tramite un incredulo passaparola, mentre gli equipaggi, che prevedevano di star via almeno due giorni, riportavano indietro bagagli che non avevano neanche avuto il tempo di aprire.
Concludere quella gara non fu soltanto un’impresa sportiva, ma lo spartiacque tra due epoche. I giornali scrissero della scoperta di una libertà fino allora sconosciuta. Il “Corriere della Sera” descrisse l’automobile quale “dominatore di tempo e di spazio”. L’automobile inteso come oggetto semovente esisteva già da oltre quarant’anni, ma è con quella corsa, partita in questo stesso giorno di 93 anni fa, che si intuirono in maniera chiara e del tutto nuova le reali prospettive del trasporto stradale.
Ancora oggi la 1000 Miglia rimane nell’immaginario collettivo, l’evento rievocativo più importante del mondo, centinaia di appassionati e collezionisti ogni anno si iscrivono alla gara, nella speranza di poter essere selezionati dalla commissione all’uso preposta, ed essere tra i 400 fortunati che avranno l’occasione di essere al via de “La corsa più bella del mondo” e ripercorrere pagine di storia tra le più importanti del motorismo storico, che segnarono, in maniera indelebile, la storia e il progresso del nostro paese.
Per approfondire con noi la storia della 1000 Miglia, vi riproponiamo di seguito la prima delle puntate speciali del nostro programma televisivo Gentleman Driver dedicate proprio alla storia, ai fatti e agli aneddoti di quella che è una delle eccellenze italiane più famose al mondo, realizzate nel 2017 col prezioso supporto di Paolo Mazzetti.