Sarà una fantastica edizione della Coppa d’Oro delle Dolomiti, la storia, la passione, le aspettative crescono, i motori sono caldi, Cortina d’Ampezzo dal 21 al 24 luglio è pronta ad ospitare la carovana di stupende auto storiche, che scriveranno le pagine di storia dell’edizione 2016, sempre sapientemente organizzata da Meet Comunicazione.
Entriamo nei particolari:
14 passi dolomitici, 600 km e 3 regioni attraversate (Veneto, Alto Adige e Friuli). A queste si aggiungerà la tappa in Austria con l’attraversamento dell’impegnativo Passo Stalle al confine per raggiungere Huben, Lienz e Sillian. Dopo il successo dello scorso anno, si disputerà anche nell’edizione 2016 una tappa “in notturna” con la ripartenza da Cortina e l’attraversamento del Passo Valparola. Le abilità tecniche dei piloti saranno messe a dura prova quando, nel corso della seconda tappa, dovranno affrontare la Forcella di Monte Rest lunga ben 16 km e con 40 tornanti. Quasi a premiare l’impegno agonistico sarà, scavallata la Forcella di Pala Barzana, la vista suggestiva del lago di Barcis. «Con la tappa a Lienz, che più volte ha ospitato la Coppa del Mondo di sci alpino e il Giro d’Italia, Coppa d’Oro delle Dolomiti – ha sottolineato Alessandro Casali, Presidente del Comitato organizzatore – si conferma non solo evento internazionale ma anche brand affermato del Made in Italy da esportare all’estero per il fascino delle cime patrimonio Unesco, per l’adrenalina della competizione e per la bellezza di auto storiche senza pari».
Cerchiamo ora di ripercorrerne la storia, in questa puntata dal 1947 al 1950:
la Coppa d’Oro delle Dolomiti si svolse in dieci edizioni, dal 1947 al 1956, e divenne da subito unica e affascinante per i passaggi spettacolari sulle Dolomiti, le montagne che cambiano colore a ogni ora del giorno (dal 2009, Patrimonio mondiale dell’Umanità Unesco). Nata per volontà di Ferruccio Gidoni, presidente dell’AC Belluno di allora, la corsa ebbe come testimonial d’eccezione il mitico Tazio Nuvolari, che partecipò come ospite d’onore alle prime edizioni.
Fu un importante banco di prova per piloti affermati di grandi case automobilistiche che si trovavano a competere anche con perfetti sconosciuti, com’era nella tradizione delle corse di quei tempi; piloti non professionisti ma sempre e comunque determinati a spingere al massimo dando filo da torcere ai più rinomati campioni. Il percorso rimase sempre quello di 303,800 chilometri (riprodotto nella sede dell’AC Belluno). Partendo da Cortina: Passo Falzarego, Agordino, Arabba, Passo Pordoi, Val di Fassa, Passo Rolle, San Martino di Castrozza, Fiera di Primiero, Feltre, Belluno, Longarone, Pieve di Cadore, Auronzo, Misurina e il Passo Cimabanche. Quindi, il ritorno in quella che è conosciuta in tutto il mondo come la “Regina delle Dolomiti”, Cortina d’Ampezzo.
Anno 1947
Sulla scia delle grandi corse stradali d’epoca – appassionanti sfide che si svolgevano sulle strade di tutti i giorni, tra ali entusiaste di pubblico – e grazie alla collaborazione economica e organizzativa di istituzioni e operatori pubblici e privati, tra cui gli albergatori locali, l’AC Belluno riesce a dare vita a una competizione destinata ad avere un ruolo importante nell’automobilismo italiano dell’epoca. Affrontando le difficoltà del periodo post bellico, si presentano al via 118 piloti, ma al traguardo ne arrivano solo pochi più della metà, 74. Alla vigilia i favoriti sono Giovanni Bracco e Piero Dusio, ma a vincere è invece Salvatore Ammendola, su Alfa Romeo C 2500 del 1939, in poco meno di quattro ore e alla media di 76,49 km/h. Le cronache dell’epoca scrivono, esagerando, che scese dall’auto fresco e riposato come dopo una gita di piacere. Dusio, pilota-imprenditore, è secondo su un auto da lui prodotta, la Cisitalia 202 MM detta ‘Razzo’; terzo è Alberto Gidoni, figlio del presidente dell’AC Belluno, su Fiat Gidoni 1100 S. Grande è il coinvolgimento degli Automobile Club ‘delle Venezie’: Belluno, Bolzano, Padova, Rovigo, Trento, Treviso, Trieste, Udine, Venezia, Verona e Vicenza. Gorizia si sarebbe aggiunta l’anno successivo.
Anno 1948
Nella seconda edizione, al termine di una corsa folle ricca di spettacolari colpi di scena, vince Giovanni Bracco, su Maserati A6 GCS, in 3 ore, 40 minuti e 27 secondi, alla media di 82,56 km/h. Precede il compagno di squadra Gigi Villoresi, che arriva al traguardo con una gomma a terra, e contribuisce con questa vittoria alla sua affermazione di campione italiano assoluto del ‘48. La Ferrari, che partecipa ufficialmente alla corsa con Clemente Biondetti, deve accontentarsi del terzo gradino del podio. A salirvi non è Biondetti, ma il pilota ‘privato’ Soave Besana, con una 166 Inter. Quarti assoluti, per il secondo anno sono i coniugi Alberto Comirato e Lia Dumas Comirato, su Fiat 1100, reduci dal secondo posto assoluto alla Mille Miglia di quell’anno. Debuttano tre giovanissimi fratelli Marzotto che si classificano: Giannino, ventenne, 12° (su Lancia Aprilia 1500), Paolo, 18 anni non ancora compiuti, 14° (su lancia Aprilia 1500) e Umberto, ventiduenne, 26° (su Cisitalia 202).
Anno 1949
Quasi rispondendo alla sfida dell’anno precedente, prime sul podio salgono due Ferrari. Roberto Vallone con la Ferrari 166 Inter vince con il tempo di 3 ore, 45 minuti e 2 secondi alla media di 81,00 km/h. Secondo è Franco Cornacchia, su Ferrari 166 MM, mentre – a causa del ritardo per un passaggio a livello chiuso – terzo assoluto conclude Franco Rol, su Alfa Romeo 6C 2500 competizione. L’edizione del ’49 si ricorda anche per i debutti – con le Urania BMW 750 – di Maria Teresa de Filippis, prima donna pilota in Formula 1, e di Berardo Taraschi, che fu anche il padre della Giaur. Con una Fiat 1100 partecipa il famoso carrozziere “Nuccio” Bertone. Presente in veste di ospite il campione Tazio Nuvolari. Sul percorso di gara, il giorno prima, si disputa il XII Rallye des Alpes che contribuisce a far crescere l’interesse per la corsa.
Anno 1950
I fratelli Marzotto cominciano a imporsi nella Coppa. La vittoria assoluta è di Giannino, affiancato dal fido Marco Crosara, su una splendida Ferrari 195 S. Il tempo è di 3 ore, 41 minuti e 31 secondi alla media di 84,97 km/h. Dopo di lui, al termine di un lungo duello che distanzierà primo e secondo di soli 14 secondi, arriva Giovanni Bracco, su Maserati A6 GCS, già vincitore a Cortina nel ’48. Il terzo posto è di Franco Cornacchia, su vettura gemella di quella di Marzotto, arrivato secondo l’anno prima. In quest’edizione debutta nella Coppa l’ottimo Luigi Fagioli, già pilota ufficiale di Alfa Romeo, Maserati e Mercedes, qui su Osca Mt 4. È quinto assoluto, dietro Sergio Sighinolfi, alla guida di una Fiat Stanguellini 1100. Proprio per la Casa torinese si segnala una presenza massiccia di vetture con la 500 Topolino: se ne iscrivono 32, versioni B e C, e al traguardo ne arrivano 25.
Rimanete on line nei prossimi giorni…per la seconda puntata……
Coppa d’Oro delle Dolomiti, la storia continua grazie a Meet Comunicazione.
ADRENALINE24H