Un fantastico Savoldelli, guida Mozzi verso una bellissima vittoria al Rally Lana Storico con il progetto Mite.
Una vittoria, carica di significati, sociali, sportivi e di grande amicizia.
Il pilota mantovano dedica la vittoria a tutto il Progetto MITE.
Buona la prima !
L’equipaggio del Progetto MITE formato dal driver mantovano Giordano Mozzi, già due volte vincitore della MM, e dal navigatore “non vedente” Oscar Savoldelli, si aggiudica l’edizione 2015 della Regolarità Sport del Rally Lana Storico, correndo su Opel Kadett GT/E del 1979.
Dopo una partenza cauta all’insegna della conoscenza reciproca nell’abitacolo, alla terza prova speciale Mozzi e Savoldelli prendono il comando della gara e non lo mollano più sino alla pedana di arrivo a Biella, incrementando prova dopo prova il proprio vantaggio su tutti gli inseguitori; davvero impressionante il passo gara nella seconda tappa di questo inedito equipaggio, a significare il raggiungimento di un grande feeling.
“E’ una grande soddisfazione – afferma Mozzi – e dedico questa importante vittoria a tutte le persone che da sempre animano il Progetto MITE. La gara è stata lunga e difficile, tenevo molto a fare bene e ho dato il massimo dall’inizio sino alla fine. L’ho fatto in particolare per tutti i ragazzi ipovedenti e non vedenti del Progetto MITE, lo meritano perché sono fantastici. Con Oscar l’affiatamento è cresciuto ad ogni chilometro e lui mi ha davvero sorpreso quando nelle prove speciali della seconda tappa, ha tenuto un ritmo perfetto nonostante leggesse su un roadbook in braille e nonostante l’altissima frequenza delle curve in quelle strade così tortuose e la nostra velocità di percorrenza delle stesse. Bravissimo.”
Ovviamente grande gioia anche per Oscar Savoldelli: “Mi sono goduto ogni attimo ed ogni metro di tutta la gara; non riesco a trovare una sola cosa negativa in tutto il weekend. Grandi emozioni e sensazioni, vissute assieme a Giordano, proprio una bella persona. Non è stato facile prendere il suo ritmo gara, lui è un vero pilota, ma dopo le prime prove sono riuscito ad assecondarlo e a dargli le note giuste al momento giusto. Mi sto prendendo tanti complimenti, ma tengo a dividerli con tutte le persone che mi sono state sempre vicine, soprattutto ovviamente quelle del Progetto MITE.”
Grazie Giordano, grazie Oscar, il Progetto Mite, deve assolutamente proseguire, ed integrarsi sempre di più al motorismo storico, che può continuare ad essere il trampolino di lancio per farci stare vicino agli amici non vedenti e per dare l’opportunità a noi, più fortunati, che spesso ci sentiamo migliori di altre persone, che esiste un modo diverso di vivere la vita e toccare il mondo….con le dita!!!!!!!!
Ma spieghiamo in cosa consiste il Progetto Mite:
Nel 1998, grazie a un’idea di Gilberto Pozza, nasce il Progetto M.I.T.E.; questo nome è l’acronimo della parola “insieme” in quattro diverse lingue: tedesco, italiano, inglese e francese (Miteinander, Insieme, Together, Ensemble). Tale progetto, unico al mondo, da l’opportunità a persone ipovedenti e non vedenti di partecipare, come navigatori, a gare di rally internazionali e nazionali e gare di regolarità.
La serietà del Progetto M.I.T.E., unita alla disponibilità degli organizzatori di gare automobilistiche, primo tra tutti Ernesto Cinquetti dell’Autoconsult & Competition, hanno permesso l’instaurarsi di un rapporto di reciproca fiducia grazie al quale, una volta comunicata l’intenzione di partecipare ad un evento sportivo, lo staff del Progetto M.I.T.E. riceve il road book ufficiale (libro contenente il percorso della gara) con qualche giorno d’anticipo per poterlo interpretare, trascrivere e stampare in braille.
L’importanza del Progetto M.I.T.E. consiste nel fatto che i non vedenti sono realmente inseriti nel mondo dell’automobilismo e gareggiano al pari degli altri equipaggi comparendo nella classifica generale, infatti, a differenza di tutti gli altri sport, non necessitano di una graduatoria a sé stante. Leggendo il road book in braille o ingrandito non vedenti ed ipovedenti svolgono concretamente il ruolo di navigatori condividendo gioie e dolori, vittorie e sconfitte e la responsabilità di ogni azione compiuta.
https://youtu.be/pCjak-MYXxM
La validità del Progetto M.I.T.E. ha trovato conferma l’8 Maggio 2003 (anno europeo del disabile) data in cui la CSAI (Commissione Sportiva Automobilismo Italiano), l’organo che stabilisce tutte le regole dell’automobilismo sportivo, ha accettato e autorizzato la partecipazione di non vedenti ed ipovedenti alle gare di regolarità e di rally tanto che oggi, i navigatori della Scuderia Progetto M.I.T.E., sono in possesso di regolare licenza CSAI; tutto questo è stato reso possibile grazie all’intervento del lungimirante Arc. Leonardo Adessi, Presidente della sottocommissione auto storiche.
Negli ultimi anni il Progetto M.I.T.E. ha gareggiato con diversi piloti e varie marche automobilistiche conquistando numerosi piazzamenti e alcune vittorie in prestigiose gare di regolarità: Coppa dei Fiori (Sanremo) per due anni consecutivi; Trofeo AIDO (Gardone Val Trompia BS); Circuito di Cremona per due anni consecutivi; Revival Lago di Garda (Brescia); 555 minuti di Bardolino (Verona); la XX edizione dell’Elba Graffiti; la 300 Miglia Gran Ducato (Parma e Piacenza); il Sachsen Classic per due anni (Germania); il Silvretta per due anni consecutivi (Austria), la 300 Miglia delle Ville Venete e il Donau Classic (Germania). Nel 2008 – 2009, grazie ad un accordo Lancia – Progetto M.I.T.E., la Lancia Stratos Alitalia e la Lancia Fulvia HF (portata alla vittoria da Munari), auto della Collezione Storica Lancia, hanno potuto gareggiare, e in alcuni casi vincere, in manifestazioni nazionali ed europee. Nel 2010 invece un accordo con Audi ha permesso la partecipazione e la vittoria di diversi rallye in terra tedesca: Donau Classic; Silvretta Classic Rallye; Sachscen Classic.
Il Progetto M.I.T.E. non vuol dire solo regolarità, si è infatti cimentato per cinque anni consecutivi nel Campionato Mondiale Rally (Italia e Spagna), ottenendo, dal punto di vista sportivo, nel Rally Italia Sardinia, un venticinquesimo posto assoluto e un secondo di classe e per quanto concerne la comunicazione ampia visibilità a livello internazionale.
Il Progetto M.I.T.E., oltre ad avere un importante e innovativo valore sportivo, è portatore di un concreto messaggio si solidarietà ed integrazione; fino a pochi anni fa era impensabile immaginare un non vedente al fianco di un pilota in una gara automobilistica ma l’impegno di persone unite dalla passione per le auto e un gran cuore hanno dimostrato che: “Insieme si può!”
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