La rievocazione storica del Giro dell’Umbria, evento a calendario ASI crono liberi, si terrà i giorni 5-6 settembre prossimi.
L’organizzazione congiunta di quattro club Umbri BORZACCHINI HISTORIC, AFAS, CAMEP,CAMES e l’egida ACI PERUGIA–TERNI, riporterà sulle strade della incantevole Umbria, questa fantastica gara, piena di storia, passione per il motorismo storico, immersi in contesti storico naturali, di grosso impatto emotivo.
Musso su Maserati 1953Sarà una gara delle novità tecniche, che andremo a svelare più in là, una ospitalità di primo ordine, come nel caso dell’Hotel Brufani a Perugia e per questa edizione vedrà la partenza in quel di Terni.
Sul sito www.adrenaline24h.com, troverete nella pagina dedicata all’evento, programma e modulo di iscrizione.
Iniziamo da oggi, un cammino di avvicinamento alla gara, raccontandovi la storia del Giro dell’Umbria storico, in tre puntate, fatti, storie, aneddoti, per vivere insieme epoche ed emozioni, forse oggi inimmaginabili, “entreremo” nel Giro dell’Umbria, dalla porta principale, fino a trovarci insiemo il 5 settembre a piazza Ridolfi a Terni per partire insieme….
GIRO AUTOMOBILISTICO DELL’UMBRIA 1948-1954
Giletti su Ferrari 1952Essendo tornata la strepitosa Mille Miglia a portare, con enorme successo di pubblico, i piloti lungo le strade italiane, gli Automobile Club di Perugia e Terni, sostenuti dall’idea di unire il trinomio sport-spettacolo-turismo, non faticarono a trovare un’intesa nell’organizzazione di una gara automobilistica, sulla falsariga della corsa bresciana.
L’organizzazione della manifestazione, che venne iscritta a calendario sportivo con la denominazione di «1° Giro Automobilistico dell’Umbria», si sarebbe alternata annualmente tra gli Automobile Club della regione.
Per il 1948, l’onere organizzativo ricadde sul sodalizio perugino che individuò nel 29 giugno la data della prima edizione.
Il messaggio grafico caratterizzante la manifestazione risultò di una semplicità e chiarezza unica. Con pochissimi tratti di pennello l’artista Angelini seppe esprimere tutti i concetti essenziali richiamati nel titolo: quello di “giro” individuandolo attraverso una freccia dall’asta curvata quasi a chiudere un cerchio; quello di “automobilistico” rappresentandolo attraverso un volante d’auto costituito dall’asta della freccia ricurva unita al centro da tre razze; quello della regione ”Umbria”attraverso le sfumature verdi richiamanti il territorio regionale su cui appoggiava il volante.
Allo scadere del termine previsto gli iscritti risultarono essere 104 e alla presenza di un notaio vennero sorteggiati per determinare l’ordine di partenza in ciascun gruppo.
Valenzano su Lancia Aurelia 1953Il percorso, che avrebbe ospitato le auto in corsa sui 188,700 km di strada, iniziava a Perugia, scendeva verso Ponte San Giovanni, Assisi, Foligno, Campello, Spoleto, Terni, Narni, Ponte Sanguinario, Narni Scalo, San Gemini, Todi, Deruta, per poi tornare a Ponte San Giovanni. Da questa località, mentre le piccole cilindrate avrebbero girato a sinistra per concludere la loro corsa a Perugia, le altre avrebbero iniziato il secondo giro che una volta concluso con l’arrivo a Perugia, avrebbe portato la gara ad una lunghezza complessiva di 377,700 km.
Alle 15,00 in punto del 29 giugno, la Fiat Topolino di Pietro Pozzi, contraddistinta dal numero “1”, si tirò dietro i rimanenti novantacinque partenti, tutti a bordo di vetture con numeri pari assegnati per facilitare le comunicazioni via radio.
Fin dai primi chilometri la gara si registrò piena di sorprese, di imprevisti e colpi di scena. Il primo a ritirarsi fu un certo Tremolini che con la Topolino riuscì ad essere trainato fino a Ponte San Giovanni. Ad uno dei favoriti, Roberto Vallone, spettò la palma della corsa più breve in assoluto, infatti la sua Stanguellini Sport si arrestò con la trasmissione a pezzi solo dopo aver percorso i primi cento metri.
Al primo quarto di gara, caratterizzato dalla scalata della Somma, le cui curve servirono ai più audaci per rosicchiare qualche secondo agli avversari, Pozzi fece registrare il suo passaggio a Terni, davanti a Bonaca e Lunghi, ad oltre 78 km orari di media.
Nella categoria intermedia i fratelli Mossucci con la loro Fiat 1100 bloccarono il cronometro passando a 91 km/h, seguiti, ad una manciata di secondi dal ternano Fontana, che risultò avere alle spalle il perugino Papa il cui passaggio sfiorò i 90Km/h di media.
Nel corso dei passaggi delle vetture Turismo i migliori tempi vennero ottenuti dalle Aprilia di Bona e del bastiolo Guelpa, che sfiorarono rispettivamente i 99 e 92 km/h.
I piloti delle vetture Sport, fecero naturalmente meglio con Inigo Bernabei, che marcò la media di 120 km/h, seguito da La Motta a 103 km/h, Adanti a 108 km/h. Ma l’onore del passaggio più veloce fu appannaggio di Auricchio sfiorando con la Maserati i 122 Km/h.
La corsa dimostratasi veloce, ma non per questo facile, continuò registrando numerosi ritiri, tra i quali la Lancia di Bracco, ferma ai lati della strada con le bronzine fuse.
Al termine del primo giro, lasciatesi alle spalle Ponte San Giovanni, le piccole cilindrate si avviarono verso il traguardo posto a Borgo XX Giugno. Gli applausi della folla salutarono la vittoria di Ferraguti.
La prima metà gara, a conferma della durezza del percorso che richiedeva rispetto del mezzo e doti velocistiche, venne conclusa da poco più della metà dei partenti.
Smaltite le velleità agonistiche del primo momento, la gara sembrò stabilizzarsi e consacrò per la vittoria finale Vincenzo Auricchio che alla guida della sua Maserati aveva saputo tenere a bada tutti gli avversari, imponendosi dall’alto delle sue capacità.
Tutto era pronto per accogliere il primo vincitore del Giro dell’Umbria, soprattutto dopo che gli altoparlanti posti sul traguardo diedero la notizia del record segnato con il passaggio più veloce sul tratto cronometrato situato poco oltre il paese di Deruta.
Ma tra la sorpresa generale, prima a raggiungere il traguardo non fu la Maserati attesa. La folla, senza capirne il motivo, si accontentò di applaudire prima la Cisitalia di Inigo Bernabei che vinse la corsa in 3h 24’41” alla media 110,990 km/h, poi l’altra di La Motta e terza la Fiat di Leonardi
La Maserati si era volatilizzata, era scomparsa. Solo più tardi, quando a piedi giunse Auricchio, si seppe che la sua corsa si era conclusa a poche centinaia di metri dall’arrivo contro uno dei tanti platani posti sul viale finale.
Nel 1949 l’organizzazione del secondo Giro automobilistico dell’Umbria spettò all’Automobile Club Terni che lo ripropose solcando lo stesso tracciato dell’anno prima, anche se allungato a 399Km per effetto di alcune deviazioni, cui si aggiunse la partenza ed arrivo nella città dell’acciaio e per l’accesso a Perugia, località Pallotta, anziché la salita di Ponte San Giovanni si preferì l’ingresso dal lato di Montebello.
In poco tempo le iscrizioni giunte a Terni superarono le cento unità, distribuite nelle varie classi e gruppi all’interno delle quali gli sportivi andarono fin da subito a cercare i nomi dei più quotati per la vittoria di classe e l’assoluto. Nel corso della ricerca vennero individuati nella categoria Turismo fino a 750cc Bonaca e Boccolini, nella fino a1100cc Bordoni, in quella fino a 1500cc svettò “Ippocampo”, nella Sport fino a 750cc equilibrio tra Musso, e Taraschi, Giorgetti e La Motta nella fino a 1100cc, in quella oltre 1100cc Vallone, Bracco e Schwelm.
Il 29 giugno dopo aver effettuato la verifica della funzionalità della macchina organizzativa dispiegata lungo il percorso con controlli orari, collegamenti telefonici, radiofonici, servizio medico, punti di assistenza, rifornimenti, personale sul percorso, alle ore 8,30, da Viale Campofregoso venne autorizzata la partenza della prima macchina la Fiat 500B dell’aretino Basagni che velocemente si avviò lungo la strada resa perfetta dagli interventi dell’ANAS La corsa era cominciata ed ora non rimase che seguirla passo passo dalle voci degli altoparlanti e con un cronometro in mano per i più esperti.
Al termine del primo giro, tranne i ritiri segnalati di Sbordoni e Ferraguti, di Pullè, Taraschi e Bernabei quasi tutte le vetture partite ritransitarono su Viale Campofregoso, dove la bandiera a scacchi sancì gli arrivi della categoria Turismo fino a 750cc, nella quale dopo una rimonta da manuale emerse folignate Boccolini che salì sul podio davanti a Bonaca e Belli. Le altre vetture proseguirono la loro corsa con Capelli, che nella classe 1100cc che contò una ventina di partenti, venne segnalato a ridosso del favorito Bordoni, con che nella 1500cc Dansi si trovò impegnato a rintuzzare gli attacchi di Ippocampo, mentre nella classe oltre 1500cc il favorito Venturi anticipò il passaggio di Bonetto e dell’Alfa Romeo di Alessi.
Nella categoria Sport fino a 750cc una manciata di secondi divise i passaggi di Leonardi, Musso e Matteucci, mentre nella 1100cc, l’osimano Giorgetti messi alle spalle i due avversari più pericolosi, La Motta per un guasto elettrico subito riparato e il ternano Fontana, si trovò momentaneamente i testa. Nella classe regina tre macchine, la Ferrari di Vallone, e le Alfa Romeo di Serena e di Schewelm vennero cronometrate a pochi secondi una dall’altra il che fece rinviare tutto a fine gara. Il nome più importante che al primo giro mancò all’appello fu Bracco che per la rottura di un tubo dell’olio sulla sua Ferrari 2000 riuscì percorrere solo 10Km di strada.
Fermatesi le cilindrate minori, gli altri proseguirono verso Narni, Sangemini, Acquasparta, Todi, Deruta, Perugia, Ponte San Giovanni, Santa Maria degli Angeli, Spello, Foligno, Spoleto, Strettura, ed il traguardo finale di Terni, giocandosi una parte del sostanzioso montepremi di 4milioni, lungo i due tratti veloci di S. Martino in Campo dove Capelli transitò a 125Km/h, Dansi a 134Km/h, Venturi a 150Km/h, Leonardi a 151Km/h, Capelli a 165Km/h e Vallone a 183Km/h.
I piloti rimasti in gara non lesinarono nell’impegno continuarono a battagliare per la supremazia di classe e per la vittoria assoluta alla quale dovettero rinunciare strada facendo Venturi e Leonardi.
Dopo 3h 31’38” 3/5 dal suo orario di partenza si presentò davanti alle tribune dell’arrivo la Rossa Ferrari 2000 di Vallone che distanziando di soli 54”, regolò sul gradino più altro del podio l’argentino Schwelm, buon terzo chiuse la propria prova il romano Serena di Lapigio.
Ci vediamo alla…prossima puntata…
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