Oggi dedichiamo gli onori “della cronaca” ed un pensiero, ad un costruttore definito minore nel nostro panorama di AUTO D’EPOCA,
visto che nel 2015, la Moretti festeggia i 90 anni dalla sua fondazione.
Marchio quasi subito, legato a Fiat, ma capace, durante gli anni di massimo fulgore, nella costruzione di veicoli d’elite, che con molti sforzi e dedizione hanno conquistato i palcoscenici del mondo sportivo, anche con le Formula a ruote scoperte.
Ci sembra doveroso un tributo, a chi, comunque in anni difficili ma pieni di speranza e sogni, ha saputo interpretare il sogno Italiano del dopo guerra, con caparbietà, capacità e fantasia.
La Moretti viene fondata a Torino da Giovanni Moretti nel 1925 con di motocarri e motocicli, sia da turismo sia da competizione.
La prima vettura, di piccola cilindrata, da considerare un prototipo, a tre posti, equipaggiata con un biciindrico da 500 cc viene costruita nel 1928.
La produzione di autovetture inizierà subito dopo la seconda guerra mondiale.
Negli anni della guerra Moretti realizza un autocarro a propulsione elettrica e, con la stessa motorizzazione, una “Elettrovettura” a sette posti.
Nel 1945 viene presentata la Cita, una due posti con motore anteriore da 350 cc, in versione berlina e cabriolet, seguite successivamente da propulsori 600 e 750 cc.
Negli anni 50 la Moretti produce la 750 in tre versioni, Berlina, Cabriolet, Barchetta e fa debuttare la 1200, nelle versioni Berlina e Gran Sport.
Notevole è l’attività sportiva della MORETTI, nel rallye Algeri-Città del Capo le 750, con vetture ancora oggi ricercate dai collezionisti, conquistano le prime due posizioni di categoria. La Moretti proseguirà nella sua avventura sportiva, con ottimi risultati alla 1000 Miglia e poter annoverare la partecipazione anche alla gloriosa “24 ore di Le Mans”.
Alla fine degli anni 50, a causa dei sempre più elevati costi di produzione di questi veicoli rispetto alla produzione industriale in grande serie, Moretti deve sospendere la produzione di vetture complete per trasformarsi in carrozziere: la maggior parte delle fuoriserie realizzate da questo momento in poi trarranno origine da telai e parti meccaniche Fiat.
Negli anni sessanta, la forte amicizia che legava Giovanni Moretti e Gianni Agnelli, favori il legame tra Fiat e Moretti, nella veste di carrozzeria indipendente, la Moretti sforna un gran numero di modelli e allestimenti quasi esclusivamente su base FIAT, le Moretti del periodo sono contraddistinte da un ottimo livello di finitura e assemblaggio, come solo la produzione artigianale può garantire.
Tra i designer che lavorarono per la Moretti spicca la figura di Giovanni Michelotti, che disegnerà vari modelli.
In questi anni nascono la Moretti 2200 coupé (1960), la 1100 coupé (1961), la 1100 spider (1961), la 2300 cabriolet (1963), la 600 spider (1963), la 850 sportiva (1965), le coupé 124, 127 e 132 (1967-’69) e le 128 coupé e roadster (1969)
Anche l’attività sportiva continua negli anni ’60, con le monoposto della formula Junior.
Nel 1964 la Moretti ha 145 dipendenti e i suoi stabilimenti occupano un’area di circa 9.000 m², mentre la produzione annuale è nell’ordine delle 1.500 unità, nel ’67 la produzione sale a 2.600, nel ’73 arriva a 3.300, ma l’anno seguente inizia una grossa crisi delle vendite, in quanto la produzione di massa, prende il sopravvento rispetto alla “fuoriserie”, Moretti, pertanto dovrà spostare il baricentro delle sue attività sulla elaborazione di modelli Fiat.
A partire dalla metà degli anni 70 la Moretti è costretta a ridurre decisamente la sua gamma di autovetture che, con l’uscita di produzione delle raffinate 128 coupé e roadster, si riduce in pratica alle sole 126 Minimaxi e 127 Midimaxi, oltre a qualche rara Sporting 4X4.
Negli anni 80 la Moretti, proverà a rispolverare la politica dei mercati alternativi, ma le 127 Vip, Ritmo Gold, Midimaxi III, Panda Rock, Uno Folk non risanano le sorti della Moretti e dopo la presentazione della Ital Uno Turbo, di cui qualche esemplare è esportato anche negli USA, gli eredi di Giovanni Moretti si arrendono e la produzione si arresta.
Dopo 65 anni la Moretti esce di scena come costruttore di auto, rimane un glorioso passato, le numerose auto dei collezionisti, tra cui alcuni modelli molto ricercati, rimane la forza e determinazione di Moretti, testimone di un’epoca e di auto legate alla sua creazione ed al binomio con Fiat, sperando che nei prossimi anni saranno ancora più ricordate dai collezionisti.
L’epopea della Moretti termina qui, personalmente un oggetto come la 750 Algeri Le Cap, la desidererei e voi?
Chi possiede una Moretti, ne volete parlare?
Adrenaline24h
fonte info tecniche automoretti