Se lo spirito è ADRENALINICO
, Jakie Ickx è dei nostri.
Belga, classe 1945, 71 anni, probabilmente è da considerare tra i più bravi piloti che la storia dell’automobilismo può raccontare, non tanto per i titoli assoluti, ma piuttosto perchè ha dimostrato nella sua carriera, di essere un pilota vero, poliedrico e versatile e negli anni capacità di guida in diverse discipline motoristiche, con auto sostanzialmente diverse e competizioni, che richiedono, tecnica, concentrazione e professionalità comuni a ben pochi piloti, a differenza di molti celebrati campioni, che si eccellono, ma in un solo ambito.
Ho avuto il piacere di conoscerlo anni fa e diventò mio idolo, tanto che in pista dicevo: ” sembro Jacky Ickx”, i miei amici, che ovviamente facevano le dovute proporzioni sulle “leggere” diverse prestazioni, mi avevano soprannominato “Jacky Ipsilon”, proprio a sottolineare una certa …….differenza, praticamente lui terminava il giro io dovevo ancora ..buttare la terza…..
Torniamo seri…
Nasce nell’immediato dopoguerra, fortunato figlio di un giornalista ed una situazione familiare, che gli consente una spensieratezza “economica” non comune in quegli anni, si avvicina subito ai motori e già all’eta di 20 anni, vinse con una Cortina il campionato Belga e la 24 ore di Spa con Bmw insieme a Hahne.
Nel 1966, il debutto in Formula 1, con una Matra da F2, ammessa sulla griglia, in quanto andava rimpinguato il numero dei partenti. Passò lo stesso anno ad una Cooper Maserati F1, con la quale corse a Monza ed negli States dove guadagna il suo primo punto iridato.
Nel 1967, vince il primo campionato Europeo di Formula 2 su Matra Cosworth.
La carriera di un pilota, specialmente in quegli anni, è spesso funestata da brutti ricordi,che lasciano il segno, il primo nel 1966, dove una collisione con la Brabham di Taylor, porta alla morte del pilota dopo un mese di agonia.
Il 1968 è un’anno speciale, Enzo Ferrari lo convoca a Maranello, gli affida la Ferrari 312, che però si dimostra non affidabile, ma nonostante ciò, ottiene la sua prima vittoria in Formula 1 in Francia, nella gara dove perde la vita Jo Schlesser, ma dove Ickx, dimostra il suo talento sul bagnato, caratteristica che lo contraddistinguerà negli anni.
Siamo nel 1969, qui un fatto che lega Ickx alla storia alla 24 Ore di Le Mans, siamo alla partenza, che lui giudica pericolosa(all’epoca i piloti correvano a piedi per infilarsi nell’abitacolo e partire..), si avvia verso la sua auto lentamente, si sistema nell’abitacolo della sua Ford GT40, parte ultimo…la vittoria è sua!!!!!!! Un mito!!!!!!
Tanto fu il clamore che dal 1970, la procedura fu modificata e i piloti partirono, già pronti in auto, cancellando la “folle” corsa.
Ormai è un idolo, nel 1970 Ferrari lo richiama, l’auto va molto meglio, ma arriverà secondo alle spalle di Rindt, che morì a Monza con la Lotus e fu il primo campione del mondo che si guadagnò il titolo dopo essere deceduto.
Rimarrà in Ferrari un ‘altro biennio, ma senza risultati eclatanti, in quanto le auto del Cavallino, non lo supportarono degnamente.
Negli anni a seguire, cercò di trovare un sedile vincente, passando, tra Ligier, Lotus, Williams ed Ensign, ma il destino di Ickx e le “ruote scoperte” fu amaro.
Aneddoto del 1973, dove si narra che, durante la sua voluta ad ogni costo partecipazione alla Targa Florio, fermandosi sul circuito, gli entusiasti tifosi Siciliani, gli riempirono l’abitacolo di arance, costringendolo ad una ripartenza…complicata.
Le categoria Sport, con le gare di Endurance, invece rappresentarono, il suo terreno naturale di vittoria, dove la durata, le difficoltà, tenacia e velocità, venivano esaltate e li ottenne i suoi più grandi successi, con sei vittorie alla 24 Ore di Le Mans, che gli valsero l’appellativo di “Monsieur Le Mans”, solo in questi anni il record di vittorie fu battuto dal mago Kristensen.
A dimostrazione del suo talento, non contento nel 1983, vince la Parigi Dakar con una Mercedes panzer G, partecipa con Porsche nel 1986.
Ancora oggi, lo si vede sui campi di gara, come testimonial, ed il suo amore per le auto lo dimostra anche nelle sue partecipazioni alla Mille Miglia ed alla rievocazione del Gran Prix Montecarlo Historique.
Da segnalare fino a Giugno prossimo, a Bruxelles, la esposizione “Merckx-Ickx”, che vede la storia e i parallelismi dei due campioni belgi, entrambi ottimi settantenni, accomunati, con ruote diverse, ad una vita a tutta…velocità.
Grande Ickx, grande pilota…
Chi lo ha conosciuto, chi lo ricorda….chi ha gli occhi lucidi….dite la vostra su…
Adrenaline24h