Continua la storia della Coppa d’Oro delle Dolomiti dal 1951 al 1954, in attesa della partenza dell’edizione 2016, che si terrà a Cortina d’Ampezzo nel giorni 21-24 luglio, con la formula di regolarità per auto storiche, organizzata da Meet Comunicazione, concessionaria dell’Automobile Club di Belluno ed in collaborazione con Acisport.
Ma torniamo alla nostra storia….
Anno 1951
Un’altra grande Casa italiana sale con due vetture in cima al podio. La Lancia – rientrata quell’anno nelle competizioni sportive – nell’edizione in cui la corsa cambia il suo nome in Coppa d’Oro delle Dolomiti, si aggiudica con lo stesso modello di auto, la Aurelia B 20, primo e secondo posto. Vince Enrico Anselmi – in 3 ore, 45 minuti e 7 secondi alla media di 80,97 km/h – che precede Umberto Castiglioni, più noto come “Ippocampo”. Terzo, e vincitore della categoria Sport, è un pilota che otterrà grandi risultati anche nelle edizioni successive: Giulio Cabianca, veronese, con la Osca Mt4. Una presenza significativa è quella del carrozziere che ha iscritto il suo nome nel firmamento dell’automobilismo internazionale: Elio Zagato che, per la cronaca, vince la categoria Gran Turismo su una Fiat Zagato 750. La Lancia è anche quarta, sempre con l’Aurelia B 20, con quel Salvatore Ammendola che vinse la prima edizione.
Anno 1952
L’immagine della sesta Coppa d’Oro delle Dolomiti è una foto di famiglia. Quella Marzotto, con quattro fratelli nei primi sette posti (al Falzarego occupavano i primi quattro posti). Vince Paolo su Ferrari 225 S in 3 ore, 22’25″3/5 alla media di 89,840 km/h. A 3 minuti e 22 secondi arriva Giannino su Ferrari 340 America. Per interrompere l’elenco dei fratelli occorrono due grandi campioni della corsa: Giulio Cabianca, con la fascetta tricolore di campione d’Italia sul casco, terzo su Osca Mt 4 1100 e Salvatore Ammendola su lancia Aurelia B 20 Corsa. Il terzo fratello al traguardo è Vittorio con lo stesso modello d’auto del vincitore, poi in classifica, come sesto, si inserisce “Ippocampo” (Umberto Castiglioni) e l’ultimo rampollo ad arrivare, della celebre casata imprenditoriale del tessile, è Umberto su Ferrari 212 Export. Ammendola vince la categoria Gran Turismo classe oltre 1500 e porta a casa la prima Coppa d’Oro delle Dolomiti per il miglior tempo realizzato nel triennio 1950-1952.
Anno 1953
Superando il confine psicologico della media oraria dei 90 km/h, esattamente con 91,913 km/h, Paolo Marzotto – indossando una cravatta elegante – bissa il successo dell’anno precedente. La Ferrari è una 250 MM, il tempo è di 3 ore 18’19”. A contendergli il successo, in un lungo e appassionante duello, il romano Piero Taruffi – detto “La volpe argentata” per i capelli grigi, l’esperienza e la scaltrezza – che arriva secondo con una Lancia D 20. Terzo è Umberto Maglioli alla guida della Ferrari 735 S, l’auto che Enzo Ferrari aveva negato a Paolo Marzotto, profetizzandone però la vittoria addirittura nell’esatto ordine di arrivo. Paolo si prende una rivincita su Giannino che pochi mesi prima l’aveva battuto vincendo la Mille Miglia. È da citare, ancora una volta, Giulio Cabianca, su Osca Mt 4; l’unico capace di inserirsi con decisione nella battaglia fra ferraristi e lancisti che caratterizza le prime dieci posizioni della classifica assoluta.
Anno 1954
Ottava edizione: la corsa è abbinata al Rallye des Alpes, ora Criterium des Alpes. La strada del percorso è sempre più asfaltata, ma la velocità in corsa non aumenta di molto. Il duello più avvincente di quest’anno è tra l’outsider Sergio Mantovani – che vince con la Maserati A6 GCS in 3 ore, 19’36” alla media di 91,31 km/h – e una delle grandi stelle della corsa, Giulio Cabianca su Osca Mt 4 1500. Terzo, con la Ferrari 250 Monza, arriva il favorito Gerino Gerini, nobile e spericolato, a lungo al comando della gara, poi incorso in un guasto che lo rallenta minacciandone il ritiro. Quarto, per l’ennesima volta nella storia della Coppa, è Salvatore Ammendola con la Ferrari 3000. In classifica generale, sotto la metà, si trova il nome di Mario Poltronieri, futuro giornalista e voce televisiva dell’automobilismo italiano per molti anni.
E…la storia continua…alla III puntata!!!
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