Tutto è cominciato, dopo l’estate, quando ricevemmo da Massimo Neri, fedele collaboratore di Francesco Stanguellini, la mail che attendevamo…..Francesco Stanguellini…ci aspetta!!!!
La Stanguellini, rappresenta, per la storia del motorismo Italiano, una di quelle avventure, che tra genio, caparbietà e passione, hanno scritto pagine indelebili, nella memoria degli appassionati, considerando i tempi, parliamo dei primi del ‘900 e dei mezzi tecnologici dell’epoca. L’impressione, viste le epopee di altri piccoli e grandi geni dei motori è che respirare “l’aria” del Modenese, abbia contribuito ad accendere il fuoco della passione, in alcuni “pazzi sognatori” che con genialità e caparbietà, hanno reso realtà il loro sogno…..impossibile!!!
Vittorio Stanguellini, fu un costruttore di fatto artigianale, anche se disponeva di mezzi e idee, assolutamente innovative per l’epoca e visitare il suo Museo che si trova a Modena Via Emilia Est, 756, di fatto, è come andare a casa di un caro amico e questo, per gli appassionati cambia le cose, non si tratta di una bellissima struttura ultramoderna, con musica, audiovisivi, atmosfera creata ad arte, ma di uno spazio immenso si, ma “privato”, dove il fascinoso Francesco Stanguellini, ci accoglie con il suo sorriso,
l’immancabile bastone, con amicizia, passione e i suoi ( e nostri) occhi che brillano di emozione, raccontandoci storie, aneddoti, curiosità, che, se non fosse per i nostri….abiti, ci sembrerebbe di essere tornati indietro nel tempo, viene quasi spontaneo, salire a bordo e pensare…..Francesco si parte??
Nel Museo, all’ingresso, troviamo un’area con le auto della collezione privata, subito una “reliquia”,una Fiat Tipo 0, targata Modena 1, cioè la prima auto venduta a Modena, sempre di proprietà della famiglia, poi due Maserati. Alla fine di questo spazio, si apre una porta ed ecco il “miracolo”, una schiera di Stanguellini, si stagliano all’interno, sembrano quasi salutarci, “farci i fari”, noi deglutiamo a vuoto…qualche secondo di silenzio….emozione!!!
Non capiamo subito la realtà, tipo “sogno o son desto”, auto dappertutto, bacheche, con cimeli di ogni tipo, documenti, foto, le pareti tappezzate di poster, targhe e per ognuna di esse, Francesco Stanguellini ha una storia da raccontare, da farci vivere, potremmo dire, da vivere insieme……..La peculiarità di questa mecca, è proprio questa, sarà l’ambiente familiare, sarà la presenza narrativa di Francesco, sarà la suggestione, ma tutto sembra vivo, si sente il respiro dei motori, che rombavano e tra le mani dei propri cavalieri, scrivevano gesta memorabili.
Questo è il Museo Stanguellini, uno spazio senza tempo, dove ci si immerge in mille passioni e sensazioni.
Ma non finisce così semplicemente, si cambia area ed ecco le altre auto della collezione privata, dalle nuove Alfa romeo 8C, Ferrari, una Triumph Tr3, una fantastica Aurelia B20, un gruppo di Porsche, Jaguar, Alfa Romeo, che da sole, farebbero impallidire ogni appassionato…tutte assolutamente perfette, manutenute, funzionanti, l’auto più “banale”?? Una Fulvia HF 1600!!!!
Ma la storia di Stanguellini qual’è, riviviamola insieme:
“Modena e’ da sempre una terra che genera figli appassionati di motori, di auto, di auto da corsa. La gente ha nel sangue questa passione a cui non puo’ rinunciare, come non rinuncia a un buon piatto di tortellini e allo zampone con i fagioli.
Stanguellini e’ sicuramente il piu’ antico nome modenese attivo nel campo delle automobili dal 1900, ma precedentemente Celso Stanguellini nel 1879 aveva fondato una azienda per la produzione di timpani da orchestra con accordatura meccanica da lui stesso brevettata.
I motori sono una male di famiglia? Si, senza dubbio, visto che Francesco, figlio di Celso, corse con i tricicli a motore nei primi anni del novecento e poi con una Ceirano e una Scat. Della Fiat divenne il primo rappresentante di Modena.
Nel 1925 la giovane Scuderia Stanguellini acquisto notorieta’ facendo correre e vincere le motociclette modenesi Mignon.
Lo sportivo e dinamico Francesco scomparve prematuramente nel 1932.
Vittorio, l’unico figlio maschio, si ritrovo’ con la responsabilita’ dell’azienda a 19 anni.
Tuttavia il giovane, che era dotato di uno straordinario intuito per i motori, rapidamente sviluppo’ sia gli affari sia il tema delle elaborazioni delle automobili che dal 1935 divenne una vera attivita’ continuativa.
Le prime costruzioni furono vetturette Sport 750 e 1100 ed anche una imponente 2800, sempre di derivazione Fiat.
Nel 1937 venne costituita la prima Squadra Stanguellini, cosi’ composta: Baravelli su Fiat 500 – Rangoni su Fiat 508 Sport – Severi su Maserati 1500 – Zanella su Fiat 500.
Francesco Severi con la sua Maserati 1500 modificata Stanguellini e particolarmente curata dal capo meccanico Renato Cornia, ottenne il primo posto assoluto nella 28° Targa Florio.
Nel 1938 Giulio Baravelli vinse la XII Mille Miglia con la 750 Stanguellini; altre importanti corse ben presto portarono la notorieta’ a livello internazionale.
All’estero i successi culminarono con il trionfo della piccola 750 di Baravelli alla Tobruk-Tripoli, mentre nella Mille Miglia del 1940 le Stanguellini fecero la parte del leone con i primi due posti di classe nella 750 e nella 1100.
Dopo la parentesi bellica Vittorio fu pronto a lanciarsi con rinnovato entusiasmo nelle corse e subito ricominciarono a piovere le vittorie.
Nel 1946 la Squadra Stanguellini vinse il Campionato nazionale assoluto Sport e colse una prestigiosa affermazione al Gran Premio del Belgio con la 1100 di Bertani precedendo la Simca-Gordini pilotata dallo stesso Amedeo Gordini.
Nel 1947 le affermazioni si moltiplicarono.
Nel fervore dell’attivita’ agonistica dell’automobile che aveva contagiato gli italiani, non passava Domenica senza una vittoria di qualche vettura costruita o elaborata da Stanguellini. Non erano insolite le occasioni in cui furono battute vetture delle classi superiori. Il giovane Auricchio, con un pizzico di fortuna, vinse con la 1100 Sport il Gran Premio di Pescara davanti alla Ferrari 125S di Cortese. Ma nel Circuito delle Cascine a Firenze lo stesso pilota con la fida Stanguellini 1100 precedette ancora la Ferrari con pieno merito e senza attenuanti.
Le piccole e veloci Barchetta Sport modenesi subirono dal 1947 ai primi anni cinquanta una radicale evoluzione tecnica. I telai furono completamente realizzati all’interno dell’officina utilizzando tubi di acciaio ed alta resistenza per ottenere una buona rigidita’ e peso ridotto. Le sospensioni e il ponte posteriore rimasero di derivazione Fiat. Nel 1949 fu costruita ex-novo per il motore 1100 la prima testa bialbero che comporto’ anche complessi interventi nel monoblocco Fiat di serie.
Sulla base delle incoraggianti esperienze con il motore 1100 (nel Giro di Sicilia Sergio Sighinolfi stabili’ un record rimasto imbattuto per anni) nel 1950 venne impostato il nuovo motore 750 bialbero di intera costruzione Stanguellini nel quale fu fatto largo uso di lega leggera.
I due motori bialbero divennero il cavallo di battaglia e il sinonimo dell’attivita’ del costruttore modenese.
Vittorio era ormai totalmente impegnato nell’attivita’ commerciale, in quella sportiva, nella trasformazione di telai di autocarri piccoli e medi e nella produzione di banchi prova motore. Fu preziosa l’opera prestata dai suoi inseparabili collaboratori Renato Cornia e Franco Goldoni. Un valente suggeritore tecnico fu l’ingegner Alberto Massimino, mentre, per la linea delle carrozzerie, si inseri’ l’amico Franco Reggiani, disegnatore e artista dal carattere estroverso.
Le bialbero rafforzarono l’immagine delle Stanguellini vincenti nel mondo.
Una vittoria risonante ottennero gli americani Behm-Haas-McArthur alla 12 ore di Sebring nel 1957.
Curioso flash, il titolare della Mercury acquist0′ una 750 e dopo aver gareggiato per un anno sostitui’ l’originale bialbero con un fuori bordo a due tempi per dimostrare la bonta’ del prodotto della sua azienda.
Il nome Stanguellini era diventato famoso e la sua officina meta di visite da parte degli appassionati, cosi’ ne parla Guido Piovene nel suo “Viaggio in Italia” del 1956: “Stanguellini il trasformatore… trasforma in automobili da corsa comuni automobili Fiat. Industria di calcolo e di esattezza, quella di Stanguellini consiste soprattutto nell’alleggerire le macchine, … buca tutto quello che puo’, asporta per togliere peso; strana bottega in cui si pagano ventimila lire per ogni chilo in meno”. Ecco come chiuse il famoso giornalista sportivo Gianni Marin un suo articolo sul “mago ” modenese: “Ci sara’ qualcuno che passando da Modena potra’ anche far a meno di salire sulla cima della Ghirlandina o di ammirare la “Secchia rapita” ma se e’ uno sportivo, una scappata da Stanguellini e una breve visita alla “Corte dei miracoli” (come chiamano la sua officina) non puo’ assolutamente fare a meno di farle”.
Un assiduo frequentatore divenuto poi un vero amico di famiglia fu Manuel Fangio. I suoi suggerimenti e i primi collaudi contribuirono fortemente all’immediato successo delle Stanguellini Junior 1100, le monoposto della nuova formula addestrativa internazionale.
Le Junior modenesi fecero razzia di coppe e trofei collezionando un centinaio di vittorie, tante quante le vetture costruite.
Nel 1962 l’ANCAI assegno’ a Vittorio Stanguellini il Trofeo Mondiale per costruttori di Formula Junior.
I record mondiali di velocita’ furono un’altra sfida vinta da Vittorio.
Pietro Campanella e Angelo Poggio portarono il veicolo da record Nibbio con motore Guzzi nella officina modenese per farlo perfezionare e ne scaturirono 24 primati internazionali. Sull’onda del successo venne costruita la innovativa Colibri’ con telaio Stanguellini e carrozzeria disegnata da Franco Scaglione. Questa vetturetta dalla aerodinamica esasperata progettata inizialmente per ospitare il potente e inedito otto cilindri Guzzi 500 conquisto’ nell’ottobre 1963 sei record mondiali sull’anello di alta velocita’ di Monza spinta dal piu’ modesto e classico monocilindrico Guzzi 250.
Meno fortuna ebbe un’altra creatura dello stesso periodo. Infatti, l’ottimo telaio della bella monoposto Junior Delfino a motore posteriore costruita nel 1962, non pote’ sopperire alla minore potenza delle motorizzazioni italiane nei confronti del diffuso propulsore Ford Anglia. L’ultimissima creazione sportiva di Vittorio fu una Formula 3, ma il divario tra le forze in campo, soprattutto economiche, non permise miglior risultato; con grande delusione del figlio Francesco che, ormai patentato, avrebbe voluto portarla in gara.
Vittorio Stanguellini mori il 4 Dicembre 1981 a Modena all’eta’ di 72 anni. La stampa automobilistica di tutto il mondo lo ricordo’ come il papa’ delle Junior.
La passione per le corse e’ sempre grande e Francesco, appassionato pilota di auto storiche, ha trasmesso lo stesso entusiasmo ai figli Simone e Francesca; c’e’ una bandiera da difendere, una tradizione e un nome da sostenere ed essi si apprestano ad esserne i degni successori.”
I CAMPIONATI DELLA STANGUELLINI
1937
Campionato Italiano classe 1100 Sport Nazionale: Lotario Rangoni Machiavelli
1938
Campionato Italiano classe 750 Sport Nazionale: Giulio Baravelli
Campionato Italiano classe 1100 Sport Nazionale: Franco Bertani
1939
Campionato Italiano classe 750 Sport Nazionale: Giulio Baravelli
1946
Campionato Italiano classe 1100 Sport Nazionale: Franco Bertani
1947
Campionato Italiano classe 1100 Sport Nazionale: Guido Scagliarini
Campionato Internazionale Sport oltre 1500: Renato Balestrero
Campionato Italiano classe oltre 1500 Sport Nazionale: Renato Balestrero
Campionato Italiano classe 750 Sport Internazionale: Sesto Leonardi
Campionato Italiano classe 1100 Sport Internazionale: Vincenzo Auricchio
1952
Campionato Italiano 1100 Turismo: Pasquale Tacci Fiat 1100 E elaborata Stanguellini
Campionato Italiano classe 750 Sport Internazionale: Salvatore Casella
Campionato Triveneto 1100 Turismo: Mario Tomasi Fiat 1100 E elaborata Stanguellini
1954
Campionato Italiano classe 750 Sport Internazionale: Sesto Leonardi
1955
Campionato Italiano classe 750 Sport Internazionale: Giorgio Cecchini
Campionato Italiano classe 750 Corsa: Renato Pirocchi
1956
Campionato Italiano classe 750 Sport Internazionale: Roberto Lippi
Campionato Italiano classe 1100 Sport Internazionale: Francesco Siracusa
1957
Campionato Italiano classe 1100 Sport Internazionale: Francesco Siracusa
1958
Campionato Italiano Formula Junior: Roberto Lippi
1959
Campionato Italiano Formula Junior: Raffaele Cammarota
Trofeo Internazionale Auto Italiana Conduttori: Michel May
Trofeo Internazionale Quattroruote Costruttori: Stanguellini
1960
Campionato Italiano Formula Junior: Renato Pirocchi
Campionato Francese Formula Junior: Jacques Cal’s
1962 – 1963
Premio ANCAI Costruttori Formula Junior
Ecco questo è il mondo Stanguellini, in caso, vogliate approfondire argomenti tecnici, sulle vetture, di seguito il link ufficiale, con le schede tecniche di tutte le auto: