Tutto nasce nel 1930, dall’intrapendenza dei fratelli Richard e Alan Jensen, che a West Bromwich iniziano la loro attività con la carrozzeria W.J.Smith & Co.

Nel 1932 nasce la Jensen, nel 1935 la prima autovettura la White Lady, nella versioni Drop Head Coupè, Saloon e Open Tourer, equipaggiata con un motore Ford V8 da 3500cc..

Nel 1938, arriva la H-Type, con motori da 3500 e 4500cc., mentre nel periodo bellico, la Jensen, si dedica ai veicoli commerciali, intensificando l’attività, permettendole di superare questo periodo senza che la crisi finanziaria potesse mettere in discussione la vita dell’azienda.

Nel 1946, viene prodotta una lussuosa berlina la PW, con freni idraulici, sospensioni anteriori indipendenti, motori 6 e 8 cilindri, arriviamo cosi alla svlota per la Jensen, con un cambiamento radicale, dello stile, del design, nel 1950 con la Interceptor, che nel 1952, nella sua prima serie, con motore 6 cilindri 4000cc., raggiunge i 150 km/h.

Nel 1953, viene presentato il prototipo la 541, con carrozzeria in fiberglass, servofreno, dal 1956 arrivano i freni a disco e l’overdrive di serie. Nel 1958 la versione potenziata R, raggiunge i 200 km/h,
sarà una delle auto di serie più veloce dell’epoca, mentre dal 1960 arriverà la versione S, che sarà dotata di cambio automatico Rolls Royce. Una versione speciale, la De Luxe, prodotta in soli 53 esemplari, ha di serie i 4 freni a disco Dunlop e sarà la prima auto inglese di serie ad adottare tale soluzione.

Agli inizi degli anni 60, la Volvo commissiona alla Jensen la realizzazione della P1800, mentre nel 1962 nasce la CV8, con motore Chrysler V8, da 5900cc, che vedrà le successive eversioni MKII e MKIII fino al 1966.
Altro cavallo di battaglia, nel 1966, sarà la FF, con la soluzione che prevedeva 4 ruote motrici e impianto frenante con sistema antibloccaggio, mentre nel 1967, con l’aiuto di Vignale,verrà effettuato un grande restyling.
Siamo alla fine degli anni 60, arriva la crisi finanziaria e con l’obiettivo di salvaguardare il marchio, il manager Carl Duer, riesce con le sue strategie e con un accordo di collaborazione con Donald Healey,
a traghettare la Jensen, fino al 1972, quando nasce la prima Jensen-Healey, una spider con motore Lotus da 1973cc. e 142cv, mentre la produzione della FF cede il passo alla versione SP della Interceptor,

che sfoggierà un mostro da 7200cc e 385cv, per una velocità di 230 km/h. Arriva però ad inizio degli anni 70, la crisi petrolifera e la scelta di motori di grossa cilindrata, si dimostra errata, la Jensen entra in crisi e chiude i battenti nel 1976, rimarrà solo un servizio di assistenze tecnica e ricambi, con il tentativo, fallito nel 2002, di rilanciare il marchio, che non ebbe successo.
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