Questa volta si vola altissimo: l’abbiamo tirata in ballo nella nostra “pillola” sulla Honda NSX, non potevamo lanciare il sasso e nascondere la mano.
Oggi si parla della favolosa McLaren F1, youngtimer inarrivabile per i più, prossima alla fatidica soglia dei trent’anni che la renderanno una “storica” a tutti gli effetti.
Presentata nel 1992 e prodotta in 106 esemplari dal 1993 al 1998, la McLaren F1 resta una delle supercar più esclusive e tecnologiche di sempre.
Sviluppata da un team di 7 progettisti diretti dall’ex ingegnere di Formula 1 Gordon Murray, doveva essere una Gran Turismo ad alte prestazioni e all’avanguardia dal punto di vista tecnico.
Dotata, però, di un livello di comfort accettabile per tre persone, disposte in un insolito schema a guida centrale per equilibrare meglio le masse.
Nonostante un’insospettabile praticità, finiture curate e due vani bagagli laterali, la F1 supera di un soffio i 1.100 kg.
Un peso piuma che, abbinato ai 627 cavalli del V12 da 6 litri di derivazione BMW montato posteriormente, rende la supercar inglese la più performante vettura stradale realizzata sino ad allora.
Tra le tante peculiarità tecniche della F1 ci sono le testate a 2 alberi a camme ognuna, la fasatura variabile, la distribuzione a 4 valvole per cilindro, i pistoni in lega di alluminio.
E poi ancora la frizione a tre dischi in carbonio che deve essere sostituita ogni 5.000 km e gli scenografici rivestimenti isolanti termici di motore e scarico in oro a 24 carati.
Ma su tutto svettano la scocca autoportante in fibra di carbonio, una primizia per l’epoca, e il sistema di ventole che ottimizza l’effetto suolo.
Le prestazioni sono impressionanti: 0–100 km/h in 3,2 secondi, 0–200 in 9,4 secondi, 0–300 km/h in 23,0 secondi, con una velocità massima prossima ai 390 km/h.
Seppur nata come GT stradale, la McLaren F1 ottiene grande successo in pista, in particolare a Le Mans, dove dà filo da torcere alla concorrenza per diversi anni, ma soprattutto dove debutta “col botto”.
Nel 1995, edizione d’esordio della versione GTR, si piazza rispettivamente al 1º, 3º, 4º, 5º e 13º posto, battendo anche le vetture della classe sport prototipo, e conquista il campionato BPR Global GT Series, vincendo 10 gare su 12.
Un successo che lancia la carriera sportiva della F1, affiancando ai 64 esemplari stradali, ai 5 in versione LM e ai 3 in versione GT, ben 28 in allestimento GTR.
I quali contribuiscono ad alimentare ulteriormente (casomai ce ne fosse bisogno) il mito di una delle supercar più incredibili di tutti i tempi, di cui Murray ha recentemente presentato l’erede, la nuova, e altrettanto stupefacente, Gordon Murray Automotive T50.