La scomparsa di Tazio Nuvolari, avvenuta l’11 agosto 1953, destò grande sensazione in tutto il mondo, in particolare, commosse gli uomini della Mille Miglia, Renzo Castagneto, Aymo Maggi e Giovanni Canestrini, i tre che con Franco Mazzotti, scomparso durante la II Guerra Mondiale, avevano ideato e realizzato la “corsa più bella del mondo”.
Castagneto, il deus ex machina della Mille Miglia, ed i suoi amici erano autenticamente legati al pilota mantovano, non solo per l’affetto e la stima per l’uomo e l’ammirazione che provavano per il grande campione, ma anche per i sentimenti di riconoscenza che gli attribuivano, per essere stato tra coloro che, con le proprie gesta, avevano maggiormente contribuito all’inarrestabile crescita della loro creatura.
Per onorarne la memoria, gli organizzatori della Mille Miglia modificarono il percorso tradizionale, così da transitare per Mantova.
Da allora, venne istituito il GRAN PREMIO NUVOLARI, da destinare al pilota più veloce e quindi da disputarsi sui lunghi rettilinei che percorrono la pianura Padana, partendo da Cremona e transitando per Mantova, fino al traguardo di Brescia.
Oltre alle quattro edizioni storiche svoltesi dal 1954 al 1957, ad oggi si sommano 29 rievocazioni del GRAN PREMIO NUVOLARI, la formula, regolarità internazionale riservata ad auto storiche.
I soci di Mantova Corse, Luca Bergamaschi, Marco Marani e Claudio Rossi (i tre che con Fabio Novelli reinventarono nel 1991 il Gran Premio Nuvolari in versione moderna), continuano da 30 anni nella medesima opera tramandata dai padri fondatori della 1000 Miglia.
Il fine, lo stesso: consentire ai piloti delle nuove generazioni di cimentarsi sulle vetture che scrissero la storia di quei giorni, rendendo omaggio al più grande, al più ardimentoso al più audace dei loro predecessori: Tazio Nuvolari.