Ingegnere e progettista figlio di Enzo Ferrari, a cui somiglia tantissimo, e della sua prima moglie, Laura Garello, Dino muore a soli 24 anni a causa della distrofia di Duchenne.
Nonostante la giovane ètà, Dino Ferrari lascia ai posteri il motore V6 di 1.986 cc che porta il suo nome, da lui progettato in vista della partecipazione della Scuderia Ferrari alle gare di Formula 2.
Un motore a V stretto, 65°, ben noto agli appassionati e che, dopo la sua scomparsa, muoverà anche vetture stradali a marchio Ferrari e Fiat, sia in versione 2 litri che 2,4.
In memoria di Dino infatti, nove anni dopo la sua morte viene creato un marchio automobilistico apposito, che resta in vita per circa 15 anni.
Nel 1970 a Dino viene dedicato l’autodromo di Imola; alla morte del padre, nel 1988, diventerà Autodromo Enzo e Dino Ferrari.
Nel 1981 poi il padre Enzo promuove la fondazione, presso l’Università di Milano, del Centro Dino Ferrari, specializzato nella cura e nella ricerca sulle distrofie muscolari.