A metà degli anni 70 il direttore tecnico di Matra, Philippe Guédon, comincia ad immaginare un’erede per la Bagheera.
Nelle intenzioni la nuova macchina deve collocarsi una spanna più in alto come prestazioni e segmento di mercato ma, date le difficoltà finanziarie di Simca, Guédon è costretto a rivedere i suoi piani. Ragion per cui, anziché partire dal foglio bianco, come era stato per la Bagheera, da quest’ultima si riprenderanno diverse soluzioni, a partire dal curioso abitacolo a tre posti.
Le novità del nuovo modello non sono comunque di secondo piano: il telaio è nuovo ed è zincato a caldo, una novità in campo automobilistico riguardo la prevenzione della ruggine. Il cambio è ora a 5 marce e la motorizzazione inizialmente prevista è un due litri.
Lo stile è ancora affidato ad Antonis Volanis, già autore della Bagheera, ed è modernissimo per l’epoca, oltre che estremamente aerodinamico per una sportiva a motore centrale, con un Cx pari a 0.328, record di categoria battuto solo nel 1992.
L’importante ridimensionamento dei piani iniziali è inizialmente dovuto, come detto, al cattivo stato di salute di Simca, marchio prossimo a sparire definitivamente.
A questo si aggiunge che, poco dopo, la Chrysler Europe viene rilevata dal Gruppo PSA assieme a tutti i marchi da essa controllati, tra cui quindi anche Talbot, Simca e il 45% di Matra.
Per questo il motore duemila inizialmente previsto viene rimpiazzato, alla fine, da un 1.6 e un 2.2 entrambi di provenienza PSA, soluzione gradita a Matra che ha occasione di ampliare l’offerta.
La nuova vettura, battezzata Murena, viene presentata il 29 settembre 1980 al Salone di Parigi. Viene lanciata col marchio Talbot-Matra: a partire dalla Murena il Gruppo PSA decide infatti di pensionare il marchio Simca rilanciando Talbot.
La stampa ne apprezza la bella linea della carrozzeria in vetroresina, il confort, i consumi, migliori rispetto alla Bagheera, ma deludono le prestazioni, specialmente per la 1.6.
La Murena non incontra un gran successo commerciale, totalizzando poco più di 10.000 unità vendute in tre anni circa. A incidere negativamente sono alcuni dettagli dell’allestimento e la penalizzazione a livello fiscale, soprattutto in Italia, per la versione più potente, data la cilindrata superiore ai 2 litri.