Al lancio, una pubblicità della filiale americana di Volkswagen recitava: “Finalmente un’auto che può essere qualsiasi cosa”.
E, infatti, da loro quella strana macchina a metà tra un Maggiolino e un fuoristrada si chiama proprio “Thing”, Cosa.
Da noi, invece, diventa “Pescaccia”, contrazione di pesca e caccia, due attività da svolgere nel tempo libero tra il verde di suggestivi sterrati.
Sì, perché “Typ 181”, vero nome del modello, comunica davvero troppo poco dello spirito sbarazzino, anticonformista e tuttofare di questa insolita vettura.
Pensata inizialmente come veicolo militare commissionato dalla NATO, la Volkswagen 181 diventa poi una vettura civile, prodotta in Germania per l’Europa e in Messico per i paesi d’oltreoceano.
Costruita dal 1969 al 1983, debutta in Italia esattamente cinquant’anni fa, nell’estate del 1970.
Concepita su pianale della Typ 3, la nuova vettura monta una carrozzeria tipo torpedo ispirata alla DKW Munga, che va idealmente a sostituire; totalmente aperta con capote in tela, parabrezza abbattibile e quattro porticine, veste una meccanica derivata dal Maggiolino 1500.
Robusta e pratica, è pensata per le strade sconnesse del Messico e per un impiego fuoristrada leggero, dove se la cava egregiamente nonostante la sola trazione posteriore.
Meno bene, invece, nei trasferimenti veloci, dove si rivela lenta, rumorosa e assetata, né in città, dato che… è impossibile chiuderla a chiave.
Questo, assieme al fatto che al lancio in Italia costa oltre il doppio di una Fiat 500, ne limita molto la diffusione da noi. Oggi, è una classica sfiziosa e ricercata e, soprattutto, ancora accessibile.