Nato a Buenos Aires da padre napoletano e madre argentina, Alejandro cresce nella Estancia De Tomaso, un’enorme fattoria nella pampa. Alterna la politica alle corse automobilistiche, che disputa a bordo di Bugatti e Maserati. Nel dopoguerra le fortune della famiglia si rovesciano; compromesso politicamente, Alejandro è costretto all’espatrio e, nel 1954, arriva in Italia.
Già l’anno seguente è ingaggiato dalla Maserati, successivamente dalla OSCA dei fratelli Maserati. A Modena conosce Elizabeth Haskell, ricca imprenditrice americana, pilota, azionista di General Motors.
Elizabeth gli cambia la vita: diventa la sua seconda moglie e lo supporta nella creazione della Automobili De Tomaso, azienda costruttrice di vetture da competizione e, dal 1964, anche di esclusive fuoriserie.
Sostenuto dalla famiglia, da GM e da Ford, nel giro di pochi anni De Tomaso colleziona le azioni di maggioranza di un numero impressionante di case automobilistiche in crisi. Tra esse, quella stessa Maserati con la quale aveva corso in Argentina e in Europa. Ma anche Ghia, Vignale, Innocenti, Benelli, MotoBi e Moto Guzzi.
Una serie di passi probabilmente più lunghi delle sue gambe, uniti a una filosofia e a un concetto di marketing particolarmente aggressivi, portano al lancio di prodotti di immagine e di fortissimo impatto emotivo.
Spesso però non supportati da un livello qualitativo adeguato, sia per quanto riguarda la produzione che il loro valore intrinseco, a causa soprattutto di uno sviluppo talvolta frettoloso.
Motivo per cui la parabola commerciali di alcuni prodotti copre intervalli di tempo troppo brevi per permettere alle aziende di ripagare gli investimenti e di prosperare. Come era accaduto in Argentina, la fortuna di De Tomaso si sgretola velocemente ancora una volta, ma lascia alla storia una lunga serie di vetture ammirate e controverse.
Nel 1993 Alejandro si ammala di una malattia che lo costringe alla sedia a rotelle e al ritiro dalle attività aziendali. Muore dieci anni dopo, a 75 anni, nella sua Modena, dove oggi è sepolto a poca distanza dal “collega” Enzo Ferrari.