La questione “Documento Unico per la Circolazione” continua a tenere banco tra gli appassionati di auto storiche, i quali, nonostante possano finalmente riassaporare la gioia dei giri primaverili, non perdono di vista un argomento così caldo. Chi tiene ai propri veicoli, infatti, solitamente tiene anche a tutto ciò che, in qualche modo, ne testimoni il vissuto.
Una buona notizia arriva dal “ritrovamento” di una circolare, storica anch’essa, datata 15 settembre 1994, la prot. n. 1731/4300(4): “Carte di circolazione originali dei motoveicoli ed autoveicoli di interesse storico e collezionistico”, la quale “consente di venire incontro alle esigenze, più volte prospettate dei proprietari di veicoli di interesse storico e collezionistico, di conservare la carta di circolazione originale”, previo annullamento della stessa.
Come, in effetti, già si fa, con l’annullamento dei libretti a pagine e dei vecchi fogli complementari ad uso collezionistico, sostituiti da tempo dai Certificati di Proprietà che ora confluiscono nel tanto chiacchierato Documento Unico.
La circolare prevede infatti che “a richiesta dell’utenza, venga acquisita agli atti, in luogo della carta di circolazione originale ed in uno alla documentazione d’uso una domanda, in carta semplice, a firma del proprietario del veicolo, di autorizzazione a conservare il documento di cui trattasi; una fotocopia di questo, autenticata nei modi di legge. Sul documento originale, che verrà restituito all’interessato, sarà apposta, a timbro, la dicitura “ANNULLATO, NON VALIDO PER LA CIRCOLAZIONE”.
ASI, Automotoclub Storico Italiano, si è impegnato nei giorni passati nella creazione di un tavolo di lavoro condiviso con gli altri Enti certificatori riconosciuti dall’art. 60 del Codice della Strada (Federazione Motociclistica Italiana, Registri Storici Fiat, Lancia e Alfa Romeo). Un’iniziativa volta a sensibilizzare le istituzioni competenti in proposito che, pare, stia già sortendo i primi risultati: abbiamo notizia che è attesa, nel giro di pochi giorni, una circolare della Motorizzazione Civile secondo la quale, per tutte le auto dotate di CRS, ovvero il Certificato di Rilevanza Storica, i documenti potranno essere lasciati ai proprietari. Attenzione: comunque in termini generali la norma coinvolge solo i veicoli registrati al PRA; tutti gli altri (rimorchi, ciclomotori, trattori ecc) sono esentati dal provvedimento sul documento unico.
«Il riscontro ricevuto da tutti i nostri interlocutori, compresi i vertici della Motorizzazione, è stato molto positivo – commenta Alberto Scuro, presidente dell’ASI – e abbiamo riscontrato grande disponibilità da parte loro. Siamo in attesa che a breve venga emesso un nuovo provvedimento in merito. Auspichiamo che con la Motorizzazione si possa presto concretizzare il tavolo di lavoro proposto da ASI e coinvolgente gli altri Enti certificatori riconosciuti dall’art. 60 del Codice della Strada (Federazione Motociclistica Italiana, Registri Storici Fiat, Lancia e Alfa Romeo) per esaminare ulteriori questioni relative ai veicoli storici. Pensiamo alle revisioni periodiche dei veicoli ante 1960, ante 1945 e per quelli centenari; al rilascio di targhe con caratteristiche uguali a quelle del periodo d’uso del veicolo; alla possibilità di mantenere le targhe straniere originali dei veicoli storici importati e a tanti altri aspetti che potrebbero tutelare al meglio il settore, rendendo al contempo più semplice la conservazione del patrimonio storico nazionale.»
Nelle scorse settimane siamo stati tra i primi a sollevare la questione (clicca qui per leggere l’articolo precedente). Non appena avremo conferma dei provvedimenti adottati dalla Motorizzazione Civile torneremo sull’argomento per capire insieme come si concretizzeranno tali misure. Per ora, da parte nostra va il plauso ad ASI per aver preso tempestivamente le parti dei collezionisti a tutela della conservazione di documenti che raccolgono e raccontano la storia dei nostri veicoli.