Pochi giorni fa, il 25 maggio, si è spento Paolo Marzotto.
Figlio del conte Gaetano Jr, della nota famiglia vicentina di imprenditori tessili, Paolo ha lavorato per anni nelle aziende del gruppo, alternando il ruolo di imprenditore a quello di produttore di vivi e, in gioventù, di pilota automobilistico.
Negli anni della “Dolce Vita” i quattro fratelli Marzotto erano chiamati “i conti volanti” o, più goliardicamente, “i conti correnti”: correvano tutti, “ma i più veloci eravamo io e Giannino” ha sempre sostenuto Paolo. Giannino, in particolare, celebre per la sua Ferrari 212 “Uovo” e le sue Mille Miglia corse in doppio petto, riuscì a vincerne l’edizione del 1950 e del 1953, mettendosi alle spalle nomi come Fangio, Taruffi e Bonetto, e a vincere la Coppa d’Oro delle Dolomiti nel 1950 e ad arrivare quinto assoluto alla 24 ore di Le Mans.
Paolo non era da meno, anche lui animato da una passione particolare per la velocità e le Ferrari. Anche lui habitué della Freccia Rossa e della 24 ore francese, vinse diverse corse e diversi circuiti, dal Giro delle Calabrie al Giro di Sicilia, alla Coppa delle Dolomiti, il circuito di Pescara e quello di Senigallia, oltre alla Salita delle Torricelle.
Protagonista di sei Mille Miglia, Paolo, velocissimo, conquistò il record nel 1955 percorrendo il tratto da Brescia a Verona a 198 chilometri all’ora di media. E non fu l’unico: alla Coppa delle Dolomiti del 1952 i fratelli Marzotto conquistarono un altro singolare record, tuttora imbattuto, classificandosi primo, secondo, quinto e settimo assoluti, monopolizzando i primi quattro posti della categoria sport, classe oltre 1100. Un risultato che permise a Giannino e a Paolo di correre ufficialmente per Enzo Ferrari.
Solo poche settimane fa, in aprile, aveva preso parte alla campagna “#pensAci” lanciata dall’Automobile Club per raccogliere fondi a sostegno della lotta al coronavirus.
Ultimo vivente dei maschi di casa Marzotto, Paolo avrebbe compiuto 90 anni il prossimo 9 settembre. Prima di lui si sono spenti Umberto, Pietro, Vittorio, Italia e Giannino; oggi rimane solo Laura a tenere in vita la generazione d’oro della famiglia, quella che a partire dal dopoguerra ha costruito e incarnato il successo della famiglia e dell’azienda Marzotto.