Non fatevi ingannare dal titolo, siamo sempre su Pit Stop e non su una pagina dedicata ad Agatha Christie, ma nella storia di oggi un piccolo mistero c’è, e ve lo raccontiamo. Esattamente nella giornata di ieri ma 136 anni fa, e cioè il 25 aprile 1884, a La Chaux-de-Fonds, Svizzera, nasce Arthur Chevrolet.
Arthur è uno dei due fratelli minori di Louis Chevrolet, fondatore dell’omonima casa automobilistica, emigrato in America. Non appena Louis fa fortuna oltreoceano, Arthur, assieme al fratello minore Gaston, lo raggiunge per lavorare come meccanico automobilistico e per correre.
Nel 1911 Arthur Chevrolet partecipa all’edizione inaugurale della 500 Miglia di Indianapolis, ma è costretto al ritiro dopo 30 giri per problemi meccanici sulla sua Buick.
Nel 1916, Louis cede la società. L’anno seguente i tre fondano la Frontenac Motor Corporation. Nello stesso anno, alla guida di una Frontenac, Arthur si qualifica nuovamente per la Indianapolis 500, ma anche stavolta, dopo 35 giri, è costretto a dare forfait per problemi meccanici.
È ancora a Indianapolis che correrà per l’ultima volta, nel 1920, quando rimane gravemente ferito in un incidente. La gara viene vinta dal fratello Gaston, su Frontenac, ma la gioia sarà breve. Gaston resterà tragicamente ucciso pochi mesi dopo durante una gara in California.
Arthur si dedica quindi totalmente alla meccanica, e nel 1928 presenta all’ufficio brevetti degli Stati Uniti un suo motore a valvole in testa, registrato ufficialmente col n. 1.744.526 del 21 gennaio 1930.
I due fratelli superstiti fondano quindi, nel 1929, la Chevrolet Brothers Aircraft Company, ma l’impresa è fallimentare. Nel mentre Arthur si dedica alla meccanica, e nel 1928 presenta all’ufficio brevetti degli Stati Uniti un suo motore a valvole in testa, registrato ufficialmente col n. 1.744.526 del 21 gennaio 1930.
Archiviate definitivamente le velleità da costruttori di serie, i due diventano pionieri nello sviluppo delle auto da corsa di tipo Sprint, tanto da essere ricordati, nel 1990, nella National Sprint Car Hall of Fame & Museum.Nel 1942 Arthur Chevrolet si ritira a Slidell, in Louisiana. Ammalato di depressione, si suicida quattro anni dopo, impiccandosi a nove giorni dal suo 62° compleanno.
Qui nasce un mistero che avvolge la sua morte, o meglio la sua sepoltura. Per lungo tempo si è ritenuto che egli fosse sepolto accanto ai suoi fratelli nel cimitero di Saint Joseph a Indianapolis, nell’Indiana. Proprio lì, tra le altre cose, nel 2011 è stata collocata una lapide commemorativa dall’Indianapolis Motor Speedway in occasione del centenario della fondazione della Chevrolet Motor Company.
Ma l’anno seguente un quotidiano locale, il St. Tammany News, oggi chiuso, ha pubblicato una serie di articoli sull’ipotesi che Arthur non sia mai stato sepolto al St. Joseph Cemetery, ma si troverebbe tuttora in una tomba non contrassegnata (e non identificata) presso il Cimitero di Nostra Signora di Lourdes nella città in cui morì, Slidell. La tomba che si ritiene sua sarebbe in realtà suo figlio, Arthur Chevrolet Jr., morto a 23 anni nel novembre del 1931, 15 anni prima della morte di Arthur Sr. Ad oggi, quindi, non si sa con certezza dove egli sia veramente sepolto.