“Lo conobbi nel 1984, a Moncalieri, ero emozionato, poi presi confidenza……”
Michele, nasce a Milano il 23 dicembre del 1956,
negli anni ’70, grazie ai risparmi accumulati, frutto del suo primo impiego in una ditta di abbigliamento, acquista una Formula Monza.
Debutta in Formula 3 nel 1980, poi Cesare Fiorio, lo nota subito e gli affida una Lancia Montecarlo per correre in Endurance, cogliendo svariati successi e da qui l’approdo in Minardi in Formula 2.
Ken Tyrrell lo nota e lo fa debuttare in Formula 1 al Gran Premio di S.Marino, non riuscendo peraltro a raggiungere la bandiera a scacchi per via di una collisione.
Successivamente in Tyrrell arriva Benetton, il che vuol dire, investimenti, ma nonostante le aspettative,la vettura non risultò all’altezza, per via di una scelta motoristica errata, optando per un motore aspirato, quando le altre case si stavano affacciando con i propulsori turbocompressi.
Siamo nel 1983, il Drake lo “punta”, Alboreto è in Ferrari, debutta nella stagione 1984, siamo alla terza gara, Zolder, Michele vince, per lui l’apoteosi, Ferrari…..pilota italiano…un sogno di una vita!!!!
La stagione continua in modo altalenante, per arrivare al 1985, quando Michele, forse nella sua più bella stagione, riesce a raggiunger ben 4 vittorie e diversi podi, ma la vittoria del titolo sfuma, a vantaggio della Mc Laren, per diversi ritiri, dovuti a guasti sulle turbine.
Si disse anni dopo che il fornitore, lo stesso della Mc Laren, la volle favorire, fornendo a Ferrari turbine di materiale più scadente, ma la scelta di Ferrari, di cambiare fornitore durante la stagione, si rivelò inattuabile, per problemi di incompatibilità tra il propulsore e le nuove turbine. Nelle ultime quattro gare Alboreto si ritirò ed il mondiale andò a Prost.
La delusione in casa Ferrari è tanta e ancora più grande è l’ amarezza di Alboreto: egli non riuscirà più, negli anni seguenti, a rinverdire i fasti di quella stagione e si troverà sempre a gareggiare per la conquista di una posizione secondaria.
I risultati parlano di un 8°, di un 7° e di un 5° posto nelle successive tre annate al volante della Ferrari e a fine 1988, nonostante sia già dato per scontato l’arrivo di Nigel Mansell a Maranello, Enzo Ferrari convoca per l’ ultima volta il pilota milanese al fine di chiedergli le sue intenzioni: Alboreto ritiene che andarsene sia la scelta migliore e così viene messa la parola fine ad un matrimonio durato cinque anni.
Michele chiuderà la sua carriera passando, nell’arco di tre stagioni, dalla Tyrrell alla Lola, dalla Footwork alla Minardi, restando però sempre a lottare nelle retrovie.
Dopo la F.1, si dedica alle vetture sport, vince la 24 Ore di Le Mans nel 1997 su una Porsche in coppia con Johansson, già suo compagno alla Ferrari.
Nonostante i 44 anni, la febbre per le corse non l’abbandona e inizia il 2001 con la scuderia AUDI che corre nella categoria sport. L’obbiettivo è, rivincere la mitica 24 Ore di Le Mans. Proprio durante le prove in vista di questa gara, Alboreto perde la vita sul circuito di Dresda.
Era il 25 aprile 2001. Insieme a lui, pian piano scompare l’ultima generazioni di “piloti” Italiani veri, Alboreto, De Angelis, chissà se nascerà un’altro Michele………..
“…….quel giorno gli dissi: Michè, ma ti sei legato il piede destro al pedale???? Sorrise…….ciao Michele
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