L’amico di ADRENALINE24H, il giornalista Fulvio Negrini, ci narra, momenti di grande motorismo Italiano.
“UNA DI QUELLE……………FLAVIA COUPE’ HF …………TRA MISTERO E REALTA’”
Gli anni sessanta arrivano portando con sé benessere e stabilità. La guerra è ormai un ricordo lontano già perso tra le pieghe della storia. L’Italia stracciona e morta di fame del decennio precedente non esiste più. La nuova Italia diventa il “bel paese” dove tutti vivono bene, dove le vetrine sono sempre illuminate e piene di ogni “ben di Dio”, dove anche gli operai riescono a comprarsi la macchina e il reddito pro capite si impenna permettendo a tutti la lavatrice, la televisione, il frigorifero, le ferie al mare e chi può anche la casa di proprietà. Nascono le grandi fabbriche, nascono i grandi progetti stradali; nasce l’Italia del boom economico.
In questo contesto la Lancia presenta al Salone di Torino del 1960 una vettura completamente nuova e rivoluzionaria, la Flavia.
Costruita dopo la cessione dell’azienda da parte della famiglia Lancia al Gruppo Pesenti, la Flavia incarna un modo moderno di automobile per famiglia. Prima vettura a trazione anteriore e freni a disco, la 1500 di Chivasso è una macchina che non segue la moda e che non passerà di moda.
Il progetto è di Antonio Fessia, ingegnere e professore entrato in Lancia nel 1955 che sviluppa una sua teoria già collaudata sulla poco felice Cemsa Caproni F11 del 1947. Come nella logica di quegli anni, dopo la berlina arriva anche la coupè firmata da Pininfarina e la cabriolet ad opera di Vignale. Nel 1963 i motori salgono a 1800 con l’introduzione alla fine del 1965 della versione iniezione indiretta Kugelfischer. Nel 1967 arriva la 2° serie con alcune modifiche alla carrozzeria che sfociano nell’ultima versione datata estate del 1969 con il motore portato a 2000cc e linee più morbide.
Ritornando all’inizio dei favolosi anni sessanta anche nello sport dell’automobile sta nascendo qualche cosa di nuovo, una specialità che da li a pochi anni diverrà molto importante: i rallye.
Proprio in questa nuova disciplina il 21 gennaio 1962 al Rallye di Montecarlo, esordisce la Flavia con l’equipaggio Frescobaldi-Luca che si piazza al nono posto assoluto.
Nel successivo Rallye dei Fiori la grossa berlina della Casa di Chivasso condotta dal solito Frescobaldi in coppia con Malinconi stupisce tutti centrando la vittoria. Alle spalle di tutto questo già verso la fine degli anni cinquanta, tramontato il sogno della Formula 1 e delle formidabili Aurelia, molti sono i piloti “gentleman” che portano in gare vetture come Appia e Flaminia con tendenza verso le versioni Zagato e Pininfarina. Tra questi oltre a Frescobaldi ci sono l’altoatesino Demetz, un giovanissimo Cesare Florio, il veronese Giulio Cabianca e lo stesso Elio Zagato.
Nel febbraio del 1963 viene fondata la HF Squadra Corse che diventa, anche se in forma ufficiosa, la prima base per il ritorno della Lancia alle competizioni. I fondatori sono Cesare Florio, Dante Marengo e Luciano Massoni con la collaborazione di Giovanni Bracco.
I piloti in questo primo anno rispondono ai nomi dioLeo Cella, Franco Patria, Massimo Natili, Marco Crosina, Claudio Maglioli, Piero e Francesco Frescobaldi, Enrico Pinto e Luigi Cabella. Nel luglio dell’anno prima sono iniziate le consegne della Flavia Coupè carrozzata da Pininfarina presentata al Salone di Torino del 1961. La coupè dotata di una linea semplice ed armoniosa, monta il motore 1.500 della berlina ma con due carburatori Solex C 35 che portano ora i cavalli 98. La coupè è decisamente più maneggevole della berlina tanto che nel 1963 diventa la vettura di punta della Squadra Corse HF e diversi sono i preparatori che “mettono le mani” su questo raffinato gioiello; i più attivi sono Bosato e Facetti.
Nel 1964 la Lancia si concentra principalmente sui rallye e le Flavia Coupè diventano le vetture più congeniali grazie alla loro robustezza e minor peso della berlina. Il ’64 vede l’ingaggio del francese Renè Trautmann, esperto pilota Citroen. Al Montecarlo di quell’anno sono cinque le Flavia Coupè HF iscritte che concludono la gara con ottimi piazzamenti. Trautmann vince il Criterium Alpine, il Rallye Fleures et Parfum e il Rallye Lorraine. Nello stesso anno alla 24 ore di Spa per macchine di serie, Piero Frescobaldi con la Flavia 1800 perde tragicamente la vita. Nell’ottobre dello stesso anno le Flavia Coupè assieme alle Flaminia Pinfarina, vengono inviate in Argentina per il Gran Premio Argentino su strada, una maratona di 4800 km che purtroppo si dimostra un fallimento totale con tutte le vetture ritirate.
Pian piano però sta nascendo la grande tradizione rallystica italiana.
Sono14 le vetture alleggerite da Pininfarina per la Squadra Corse HF affidate alle abili mani di Almo Bosato nella sua officina di Torino posta via Nizza 130, nei pressi di Piazza Carducci. Dalla fiche di omologazione, datata 11 aprile 1964 si legge:
carrozzeria coupè, due porte, quattro posti. Motore quattro cilindri contrapposti, alesaggio corsa 88×74, potenza 144 cv a 6.500 giri, coppia max. 3.500 giri, due carburatori doppio corpo verticali Dell’Orto. Sospensioni anteriori indipendenti con quadrilateri trasversali a bracci oscillanti, posteriore ad assale rigido con balestra longitudinale e barra di reazione trasversale con barra stabilizzatrice anteriore e posteriore. Freni:a disco del tipo Dunlop sulle quattro ruote più servofreno. Trasmissione monodisco a secco con cambio a quattro rapporti più retromarcia. Otto rapporti al ponte disponibili da 9/49 a 10/37 a seconda dei percorsi. Dimensioni: lunghezza 4,48 metri, larghezza 1,61 metri, altezza 1,35 metri, peso 1070 chilogrammi, capacità serbatoio da 48 litri (serie) fino alla versione maggiorata da 120 litri. Ruote Borrani in acciaio e alluminio da 15 pollici con pneumatici 165/50.
Nel frattempo nasce una nuova berlina, la Fulvia che va a sostituire l’ormai sorpassata Appia. Come sempre dopo arriva la versione coupè presentata nel 1965. Quell’anno per la Squadra Corse HF si presenta sotto forma di transizione con la Flavia Coupè sempre meno adatta ai rallye e la Fulvia Coupè non ancora disponibile. Nel mezzo si “butta” la Fulvia 2C, una berlina potenziata che parte bene con la vittoria la Rallye dei Fiori ma che poi si perde strada facendo. Sono così ancora le Flavia Coupè le protagoniste di quel 1965 in attesa della nuova Coupè che, dopo l’esordio al Tour de Corse di fine anno, solo nel 1966 inizierà la sua spettacolare carriera. Le vecchie Flavia corrono ancora nei principali rallye per tutto il 1966, difendendosi degnamente ma la Fulvia Coupè è ormai è una realtà e la carriera dei “macchinoni” rosso Montebello si chiude di fatto in quell’anno senza grossi successi.
Testo e foto Fulvio Negrini
Grazie Fulvio
ADRENALINE24H