Adrenaline24h, vive e racconta passioni, oggi l’amico Antonio Viotto, ci racconta di una passione mai sopita, per l’Aurelia B20GT.
Grazie Antonio
L’Aurelia B20 gt : il sogno mai realizzato!
Da tempo papà ne parlava con ammirazione , da quando la vide la prima volta alla Prealpina di Milano , per la linea slanciata, lo stile, le finiture , il carattere femminile discreto da gran signora, in contrasto con quello più maschile e spigoloso dell’Alfa Romeo.
Nella Primavera del 1959 il gran passo, con la visita alla Lancia di Genova per la sospirata decisione. All’entrata la vidi anch’io, in piena luce , posizione centrale da prima donna : Il puro stile italiano, la linea rastremata e seducente, gli interni lussuosi con selleria in panno di lana , il cambio al volante. Fu amore a prima vista.
Il Dr. Ghiara ci raccontò la storia dell’Aurelia : fu creata da Vittorio Jano, in base alle esperienze con l’Alfa 8c2900B : motore anteriore, 6 cilindri a V di 60 gradi, ideato e brevettato da Francesco De Virgilio . Il gruppo frizione, cambio e differenziale disposto al retrotreno : Il corpo filante, attraente, scolpito dalle sapienti mani del maestro Pinin della carrozzeria Farina di Torino, da vera gran turismo.
Ma il prezzo ?? Ecco le dolenti note : Lit. 2.864.000 ,+ messa in strada, comunque eccessivo. Costretti pertanto a dirottare sulla berlina di classe inferiore , l’ Appia III serie, 4. Cil. 1.090 c.c, a quattro posti , dal prezzo più abbordabile. Il colore : Oro Longchamp , autoradio Condor e ruote a fascia bianca.
L’Aurelia B20 restò il sogno, bellissimo, l’amore irraggiungibile !!
Testi e foto Antonio Viotto
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