Adrenaline24h e Renault 4CV? Si.
La conoscete la sua epopea, anche sportiva?
La 4CV nacque durante la Seconda guerra mondiale, l’attività di ricerca e progettazione, fu svolta da Renault in assoluta segretezza, in quanto i Tedeschi, occupavano gli stabilimenti ed ovviamente ne presidiavano e controllavano tutte le attività, ma nonostante ciò, in assoluta segretezza e clandestinità, l’idea 4CV fù portata a termine. L’esigenza delle Renault era quella di rimpiazzare la Juvaquatre, che tanto successo aveva ottenuto, ma si pensò di creare un veicolo, che fosse di dimensioni più contenute e sopratutto, più economica, allo scopo di favorire massivamente l’acquisto da parte del maggior numero di clienti possibile. Fu una scelta lungimirante, anche in previsione delle difficoltà economiche che tutti i paesi, avrebbero attraversato terminato il conflitto bellico . Altro motivo che rendeva il progetto ancora più “pericoloso”, era lo spunto stilistico di fatto sostanzialmente ricavato dal Kafer, cioè l’appena nato Maggiolino.
Dopo varie bozze e progetti e successivamente alla morte di Louis Renault, incarcerato dai Tedeschi, il nuovo vertice guidato da Pierre Lefaucheux, diede l’ultimo fattivo impulso al programma che portò alla presentazione al salone di Parigi del 1946.
Il successo fù immediato e la Renault, da subito non riuscì a soddisfare con velocità, la miriade di ordini, che lasciarono impreparati gli stessi vertici della Regie, che nonostante corsero ai ripari, in quel periodo proponevano attese di circa 12 mesi per le consegne.
Il pubblico restò ammirato, dal design innovativo, le dimensioni contenute nonostante le 4 porte, le soluzioni tecniche adottate, tra cui il motore posteriore, le porte anteriore controvento oltre al prezzo allettante.
Di fatto la produzione iniziò nel 1947, con una preserie di 300 esemplari, negli anni successivi piccoli e grandi modifiche, dalla versione commerciale, alla prima cabriolet del 1948, alle versioni De Luxe e Grand Luxe. Nel 1951, la 4CV fu prodotta su licenza anche in Spagna e con il successo arrivano i primi impieghi agonistici, nacque infatti nel 1952 la versione Sport. Nel 1955, la svolta sportiva, la 4CV, fù affidata al reparto corse Alpine, che con i suoi sviluppi, portò alla nascita della Alpine A106.
Arriviamo al 6 luglio 1961, giorno dell’uscita di scena della 4Cv, dai stabilimenti Renault,
Dal punto di vista motoristico la 4CV fu disponibile da subito con un motore a 4 cilindri da 760 cm³, in grado di erogare una potenza massima di 17 CV a 4000 giri/min. La coppia massima era invece di 4,75 kgm a 1500 giri/min, un regime decisamente basso, che consentiva alla piccola 4CV di farsi valere rispetto alla concorrenza in termini di ripresa ed accelerazione da fermo.
La distribuzione era per la prima volta a valvole in testa, comandate da aste e bilancieri, trasmissione, la frizione era monodisco a secco, mentre il cambio era manuale a tre marce. Solo negli ultimi anni vi fu la possibilità di ottenere la frizione automatica come optional. Per quanto riguarda l’impianto frenante, ci si avvaleva di tamburi sulle quattro ruote. La velocità massima raggiungibile era di circa 100 km/h. Queste erano le caratteristiche della Type 1060, prodotta tra il 1947 ed il 1951. A partire da quello stesso anno, venne introdotto il Type 1062 la cui cilindrata venne leggermente ridotta per essere in conformità con i regolamenti sportivi della categoria Turismo 750, dal momento che si era in procinto di impiegare la 4CV nell’attività sportiva in quella categoria. Il motore della 4CV scese quindi a 747 cm³, ma riuscì a guadagnare un CV in più sulla 4CV Normale, portandosi a 18 CV ed addirittura 4 CV sulle versioni Sport e Décapotable, arrivando quindi a 21 CV. A partire dal 1958, il motore arrivò ad erogare 26 CV. Durante la produzione della Type 1062, furono preparati 77 esemplari di Type 1063, realizzati unicamente per competere nelle gare, ed oggi praticamente introvabili.
Le versioni:
Base (1947-48);
Normale (1949-52): volante nero e un solo faro posteriore;
Luxe (1949-52): volante color crema, deflettori anteriori, anifurto, due fari posteriori e paraurti con rostri;
Grand Luxe (1950-60): sedili in velluto, faro antinebbia, portatarga cromato e gomme a fianco bianco;
Affaire(1952-61): come la Normale. Dal 1954, calandra ad un solo baffo;
Sport (1952-60): motore da 21 CV come sulla Décapotable
Service (1953-54): allestimento spartano, finiture elementari, senza cromature;
Décapotable (1948-57): capote in tela, allestimento della Luxe e motore da 18 CV (dal 1952, da 21 CV).
Come anticipato la 4CV, nonostante il suo aspetto di auto da famiglia, ottenne ottimi risultati nell’impiego sportivo, dalle molte vittorie di classe alla Mille Miglia, al Rally di Montecarlo, alla 12 Ore di Sebring e soprattutto alla 24 Ore di Le Mans.
Il rapporto peso potenza, l’affidabilità e le mani esperti dei piloti che ebbero il piacere di pilotarla, furono gli elementi che contribuirono ai successi della 4CV, che da piccola auto di massa, si trasformò in “belva” da pista!!!
Un’AUTO D’EPOCA abbastanza rara in Italia, di rado presente agli eventi di regolarità storica, forse purtroppo vittima delle mode Italiche, che vedono spesso presenti auto di “moda”, a discapito di modelli che per caratteristiche, storia e costo, non sfigurerebbero, considerando anche la semplicità di guida, la linea sbarazzina, la semplice manutenzione, l’affidabilità e per i frequentatori ASI, il non trascurabile “coefficente” …
Usciamo dagli schemi….meditate….ciao 4CV
Adrenaline24h