Il 15 febbraio di 86 anni fà, nasceva a Hampstead il grande pilota Graham Hill.
L’amore per i motori, dopo una iniziale esperienza motociclistica, sbocciò nel 1954, a Brands Hatch, a bordo di una Cooper 500, alla quale approdò, tramite una pubblicità dell’epoca, che offriva la possibilità di girare con la Cooper, con ” 5 scellini”, tramite una nota scuderia. Scocca la scintilla tra le 4 ruote e Graham, arriva in Lotus, prima da meccanico, poi il suo talento lo porta all’interno dell’abitacolo ed al suo debutto in Formula 1 nel 1958, al Gran Premio di Monaco.
Approda nel 1960 alla BRM, che porta al suo primo titolo mondiale dopo due anni nel 1962. Vinse con la Lola nel 1966 la 500 Miglia di Indianapolis, tornò nel 1967 alla Lotus con la Lotus 49, ed il mitico Cosworth V8. Graham, consolidò la sua posizione di pilota e sviluppatore, la morte dei dei compagni Clark e Spence, lo catapultano al vertice e nel 1968 vince il suo secondo mondiale di Formula 1.
La Lotus, dopo averlo portato agli allori, lo catapulta verso il dramma, nel 1969, la sua carriera si interrompe, per la frattura di entrambe le gambe al Gran Premio degli stati Uniti.
Sotto accusa la Lotus, in quel periodo colpevole di avere problemi aerodinamici, che causò l’incidente a Rindt in Spagna.
Nel 1970 Hill rientra, Chapman non crede più in lui e lo “parcheggia” nel team di Walker, promettendo la fornitura della nuova Lotus 72, che però arrivò tardi, solo al Gran Premio di Monza, dove però le Lotus non scesero in pista per rispetto della morte di Rindt.
Nel 1971, approdò in Brabham, dove ottenne il suo ultimo successo in Formula 1, però in una gara, l’International Trophy di Silverstone, non valida per il campionato, la sua avventura dura poco, in quanto la vendita della scuderia a Ecclestone, non gli consentì di trovare un abitacolo disponibile.
Il suo ritiro dalla Formula 1, che di fatto sembrava potesse essere la sua “fine”, gli spalancò invece le porte alla vittoria della “Tripla Corona”, con il suo passaggio alle vetture Sport, in Matra, dove in coppia con il MITICO Henri Pescarolo(a presto un articolo sulla sua carriera) vinse la 24 Ore di Le Mans nel 1972.
La “Tripla Corona” dell’automobilismo, è il titolo di cui si può fregiare il pilota che vanta le vittorie alla 500 miglia di Indianapolis, alla 24 Ore di Le Mans e al Gran Premio di Monaco, oppure alla 500 Miglia di Indianapolis, alla 24 Ore di Le Mans e nel Campionato mondiale di Formula e ad oggi, in entrambi i casi, Graham è l’unico pilota a potersi fregiare di tale titolo.
Altro suo “successo”, legato alle vicende motoristiche, è suo figlio Damon, anch’esso vincitore nel 1996 del campionato mondiale di Formula .
Nel novembre del 1975, Graham Hill, muore alla guida del proprio aereo Piper, di ritorno dal Paul Ricard. L’aereo precipitò per via delle condizioni climatiche avverse, con molte successive polemiche, legate alle inchieste, che fecero emergere la non saggia decisione di Hill nel non modificare la destinazione verso un aeroporto con condizioni climatiche migliori. Nell’incidente perirono il suo Team Manager,, due meccanici, un progettista ed il pilota Brise.
Ciao Graham
ADRENALINE24H