Quanti noi lo degustano giornalmente, nelle sue varie forme, con le sue lavorazioni e diverse stagionature e poi Kentuky, campano, toscano, laziale……ma sapete come nasce Il Toscano?
Curiosando:
“Siamo a Firenze anno 1813, dopo un improvviso acquazzone, la Manifattura del Granducato, allora situata nell’ex convento di Sant’Orsola venne gravemente danneggiata ed il raccolto di tabacco rimasto esposto alla pioggia, fermentò sotto il sole estivo che tornò subito dopo il nubifragio. Le foglie erano inutilizzabili, ma fu proprio di fronte a questo imprevisto che i produttori ebbero un’idea rivoluzionaria: avvolgere il tabacco fermentato in foglie e venderlo ad un costo irrisorio.
Da questo incidente nacque così il sigaro italiano “il Toscano”, da sempre inconfondibile per il sapore deciso e la sua forma particolare, causata dall’assenza del sottofascia, tipico degli altri sigari che presentano al contrario una superficie liscia. Essendo molto più economico, divenne ben presto il sigaro del popolo, che era solito tagliarlo in due parti per risparmiare ulteriormente. La tradizione del Toscano, si è protratta fino ai giorni nostri, tanto che nel secondo dopoguerra furono lanciati sul mercato sigari già ammezzati.
Al contrario i butteri, cow boy Maremmani, erano soliti fumare il sigaro toscano per intero, poiché in sella ai loro cavalli non avevano modo di tagliarlo a metà. Da sempre quindi l’abitudine di fumare un Toscano intero è conosciuta come “alla maremmana”.