Sono delle competizioni amatoriali, alle quali possiamo partecipare liberamente, organizzate dai vari club dislocati sul territorio, associati ad ASI, CSAI, o autonomi, di durata solitamente di uno o due giorni (il sabato e/o la domenica) che prevedono, su strada aperta al traffico, pertanto rispettando le regolari norme del codice della strada, il percorrere un determinato tragitto, definito tramite un Road Book, consegnato ad ogni partecipante, con lunghezze che possono andare dagli 80 ai 300 km, mantenendo una media oraria indicata, controllata tramite dei controlli orari segnalati sul road book, durante i quali l’auto dovrà transitare nell’orario indicato, entro i 60 secondi di competenza.
Le auto di età almeno trentennale, per la regolarità auto storiche, per partecipare, dovranno essere in regola con il codice della strada ed essere corredate di Fiche tecnica, rilasciata dalla CSAI o ASI.
Ad ogni concorrente viene attribuito un numero e la partenza viene data rispettando la numerazione con una cadenza di un veicolo ogni 30 o 60 secondi.
L’equipaggio è composto dal driver e dal definito “navigatore”, che ha un compito importante: portare il driver “sul tubo”.
Di fatto il navigatore gestisce il road book e da le esatte indicazioni al driver sul percorso da seguire, le esatte indicazioni stradali, gli indica le distanze delle prove cronometrate, gli indica tutto ciò che serve per percorrere il giusto percorso e cosa importante: gestisce il cronometro (ne parliamo dopo).
E fino a qui, tutto relativamente semplice, la vera gara, si svolge sui “tubi”.
All’interno del tragitto, sono definite le prove speciali, che possono variare da 30mt a distanze chilometriche(dipende dal tipo di evento), che prevedono la percorrenza di un tratto di strada in un tempo stabilito, calcolato al “centesimo di secondo”.
Vengono posizionati dei tubi in gomma sull’asfalto, che collegati a strumenti di cronometraggio (in uso alla squadra di cronometristi che organizza la misurazione dei tempi), rilevano il tempo di passaggio in quel punto, quando le ruote anteriori dell’auto lo “schiacciano”, in quel momento scatta il cronometro e la misurazione del tempo. Verrà posizionato altro tubo nel punto finale del tratto delimitato per la prova, che schiacciato dal veicolo darà stop al cronometro e rileverà il tempo di passaggio.
Le prove sono spesso “concatenate” fra loro, cioè ci si trova davanti a più tubi, con prove che possono durare 30 metri o svariati chilometri, pertanto diciamo che il secondo tubo schiacciato, ferma il conteggio della prima prova e contestualmente apre il conteggio della seconda prova e così via.
Tutto sembra semplice, ma mentre il controllo orario, solitamente, salvo errori di analisi del road book o qualche imprevisto (traffico, incidenti, passaggio a livello ecc.) che possa fare perdere molto tempo, avendo una fascia di 60 secondi per transitare e far “timbrare” la tabella di marcia da parte del giudice, che il navigatore troverà presso la postazione posizionata per tale rilevazione, la cosa difficile è per il driver, far passare l’auto sul tubo con una precisione al centesimo di secondo e la gestione del cronometro per il navigatore.
Di fatto esistono due tipologie di competizioni, una che prevede l’utilizzo di cronometri manuali(si può usare anche un semplice cronometro da polso), pertanto il navigatore dovrà far scattare il cronometro quando la ruota per la prima volta passa sul tubo (si chiama apertura), dovrà poi contare ad alta voce scandendo i secondi leggendo il cronometro, in modo che il driver ascoltando potrà sapere quanto tempo manca al passaggio sul secondo tubo.
La cosa è molto complicata, se si vuole ottenere un buon risultato, in quanto il navigatore deve leggere e indicare il numero, il driver ascoltare e già che queste microfrazioni sono centesimi che incidono negativamente sulle penalità, ma il bello è anche questo.
Molti amano questa tecnica, in primis perchè è un modo leggero e non estremamente agonistico di partecipare, altro motivo è quello che accomuna l’età della tecnologia dei mezzi di rilevazione dei tempi(cronometri meccanici), a quelli dell’epoca del veicolo.
La seconda tipologia, che è quella che prevede un numero molto più alto di appassionati, prevede l’uso di strumenti elettronici, che all’uopo costruiti, sono in grado, dopo che il navigatore avrà memorizzato nel software i dati relativi ai tempi da rispettare nelle prove speciali (è una operazione che si svolge prima della partenza, leggendo i tempi sulla tabella di marcia consegnata ad ogni equipaggio) di dare su un display la visualizzazione dei secondi che passano ovviamente con il conto alla rovescia, dove lo zero rappresenta il momento di passaggio perfetto teorico delle ruote sul tubo, ma cosa più importante un “beep” sonoro, che aiuta il driver ad avere una scansione sonora del tempo, solitamente codiuvato dall’uso di una cuffia.
Il driver, dovrà a questo punto portare le sue ruote anteriori e calpestare il tubo, nel momento esatto in cui il “beep” scansiona lo zero.
Il navigatore cosa fa?
Allo strumento elettronico, viene collegato un pulsante, il navigatore, dovrà, trovando una posizione fissa nell’auto, prendendo dei punti di riferimento della ruota, verificare il momento in cui la ruota a lui visibile (la destra) schiaccia il tubo e lì contemporaneamente schiacciare il pulsante in dotazione, così potrà aprire e chiudere ogni prova e passaggio sui tubi.
Da qui si capisce che la vicenda è un po complicata, e l’affiatamento tra driver e navigatore deve essere massima, in quanto entrambi possono sbagliare e la sommatoria dei due errori determina la qualità del risultato.
Chi vince?
Chi nell’arco di tutte le prove speciali , commette meno errori, misurati in centesimi di secondo, rispetto al passaggio teorico, fermo restando che non ci siano altre penalità tipo quelle prima indicate dei controlli orari.
Altro fattore determinante per la determinazione delle classifiche, ove orevisto dal regolamento, è l’età del mezzo, nel senso che più il mezzo è “antico” e più si suppone sia complicato condurlo, pertanto per stilare la classifica, le penalità verranno moltiplicate per 1, (anno di costruzione auto), cioè se l’auto è del 1960 sarà 1,60, se del 1970, sarà 1,70.
Le classifiche sono divise in generale, per classi di età del veicolo, in molte gare stanno comparendo delle classifiche per gli equipaggi femminili oppure per i giovani, al fine di favorire l’inserimento di nuovi “adepti”.
In molti casi i club, premiano i concorrenti più anziani, l’auto d’epoca che proviene da più lontano, l’equipaggio dove magari il navigatore è molto giovane.
Qui si apre la …lotta dei Top Driver, nella scelta di un mezzo da una parte semplice sui tubi, dall’altro con un coefficiente valido per la classifica finale, si può arrivare ad esempio 5° come penalità, ma poi essere 4° nella finale per via di un coefficiente moltiplicatore che permetta di azzerare la differenza rispetto al concorrente con meno penalità.
Oggi i cosidetti Top Driver, hanno raggiunto prestazioni rilavantissima, considerate che oggi gare di campionato italiano Acisport, si vincono a circa 2 centesimi di media…grande precisione, affiatamento!!!!
Ovviamente, chi ottiene questi risultati, lo fa dopo anni di esperienza, allenamenti mirati e comunque un po’ di dote naturale, che lega precisione e concentrazione, elementi primari per il raggiungimento di tali obiettivi, supportati oggi da strumenti di cronometraggio, che appositamente studiati, aiutano l’equipaggio nel miglioramento della performance.
Naturalmente, c’è chi partecipa con velleità di classifica e chi lo fa invece per godersi la sua amata auto d’epoca, fare turismo, scoprire luoghi sconosciuti, fare nuove amicizie e condividere la passione.
Infatti, si può scegliere tra gare dove la parte “competizione” è preponderante, oppure partecipare ad eventi più soft, dove oltre alle prove, ci sono soste, visite guidate, diciamo si gareggia ma si sta un po “in vacanza”, si può anche partecipare all’evento e……saltare i tubi, magari la gara potrebbe essere solo la scusa per usare la nostra amata e condividere qusta passione con gli altri.
Si mangia tutti insieme, si sta negli stessi alberghi, un modo per condividere dei momenti diversi, poter usare in tutta tranquillità il proprio mezzo ed aprire una parentesi durante le consuetudini quotidiane.
Le gare vengono organizzate su tutto il territorio e prevedono sempre tragitti interessanti, passaggi in città d’arte, alla scoperta di nuovi luoghi con aspetti storici e naturalistici sempre nuovi, considerando che a bordo della propria amata storica, certi luoghi o panorami hanno tutto un’altro…..gusto!!!
Cosa importante da dire che salvo per i “grandi eventi”, i costi di partecipazioni sono sempre appetibili e più o meno alla portata di tutti, i club che organizzano sono sempre sensibili all’argomento e svolgono un lavoro alacre per proporre programmi interessanti a costi minimi, con lo scopo di poter avere il massimo delle adesioni.
I calendari gare, sono visibili sia sui siti ACISPORT e ASI, o sulle riviste legate al motorismo d’epoca, solitamente si svolgono da aprile ad ottobre, anche se ci sono delle gare invernali, (assolutamente sconsigliate ai neofiti) che si svolgono sulla neve o in montagna e prevedono un elevato grado di difficoltà, ma con un fascino unico.
Questa è la regolarità, si può fare per mirare alla competizione, allora tutto è un po “difficile” o solo come scusa per fare turismo organizzato con la propria storica, in compagnia di moglie, amici o chi si desidera, l’importante è USARE LE PROPRIE AUTO D’EPOCA e questo è un modo simpatico, conosco persone che discutono di centesimi, chi di secondi…..un mio caro amico, si ferma durante il tragitto per comprare le specialità gastronomiche che camminando…camminando trova sulla sua strada!!!!
Vivetela come volete, ma vivetela saranno belle esperienze, di passione, di auto d’epoca in MOVIMENTO, di turismo nella nostra bellissima Italia, di gastronomia e specialmente di amicizie che nascono accomunate dalla nostra passione, non lasciate “invecchiare” la vostra amata in garage, se veramente è il vostro amore fatela uscire, vedere, toccare, lei vuole questo vi aspetta……ve ne accorgerete quando durante i tragitti attraversando città o piccoli paesi la gente rimane incantata, saluta ammira…forse invidia chi, con passione, coraggio si accompagna con le nostre AUTO D’EPOCA!!!!!!!!!
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Per alcune foto ringraziamo DR Photo
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