La Coppa Borzacchini, evento di regolarità auto storiche, valida per il campionato ASI, si terrà a Terni come consueto, i giorni 6-7 giugno prossimi.
Un classico della regolarità ASI, magistralmente organizzato dal club Borzacchini Historic, ma vediamo chi era Borzacchini:
Baconin Borzacchini nacque a Terni nel 1898, il suo strano nome, nasce da l’adorazione del padre, verso un anarchico rivoluzionario Russo, Miche Bakunin, di cui professa le idee.
Baconin cresce in una famiglia agiata, conseguendo la licenza elementare, obiettivo assai ambito in quei tempi. Ma la passione per i motori cova e Baconin, invece di trovare un normale impiego, si presenta nel garage di Via Aminale e chiede ad Amerigo Tomassini, pioniere dell’automobilismo Ternano, di essere assunto come apprendista.
Baconin, si rivela, volenteroso e con una sconfinata passione per i motori, comincia un ruolo da autista, istruttore di guida e provando le auto dei clienti, comincia a sfrecciare per la città, sotto il Duomo, tra gli occhi divertiti dei concittadini.
Esordisce in gara nel 1920, alla Coppa della Mangara, classificandosi secondo assoluto e vincente nella categoria turismo, con una Ansaldo 4CS.
Borzacchini SalmsonLa prima vittoria nel 1925 alla Spoleto- Forca di Cerro.
Dal 1920 al 1926, arrivano molte soddisfazioni che lo fanno entrare nel mondo del professionismo, grazie agli aiuti economici dei Ternani, che gli consentono l’acquisto di una Salmson AL3.
Nel 1926, vince la Targa Florio, nel 1928 la Coppa dell’Etna e il Criterium di Roma, mentre nel 1929, a bordo di una Maserati, si classifica secondo al Gran Premio di Tripoli, avanzando un Tazio Nuvolari classificatosi terzo. Arrivano grossi elogi da parte della stampa, che ne esalta la prestazione, evidenziando che, in assenza di problemi legati alla carburazione, avrebbe colto la vittoria.
Borzacchini Coppa MonteneroNel 1929, partecipa alla Mille Miglia e alla 10 KM di Cremona,conquista a bordo di una Maserati, il record mondiale di velocità con 247,93 chilometri orari.
A chi gli chiedeva se avesse avuto paura della velocità rispondeva: “mentre si corre, non si ha tempo di avere paura, bisogna solo guardare la strada!!!”.
Nel 1930 vince il Gran Premio di Tripoli e prende una decisione drastica, cambiando il suo nome in Mario Umberto, in onore di casa Savoia.
Nello stesso anno, entra a far parte della Scuderia Alfa Romeo, insieme a Nuvolari e vince anche a Cremona e Monza.
Nel 1932, vince la Mille Miglia, al volante di un Alfa Romeo, con il record di 109,60 km/h di media.
Il suo ultimo successo nel 1933, alla Susa- Moncenisio, a bordo di una Alfa 8C.
Dopo tante vittorie, arriviamo nel 1933, siamo a Monza, in tribuna il Re d’Italia, piove, la pista è pericolosa. Le macchine della batteria precedente, perdono dell’olio, che unitamente alla pioggia, provocano un effetto devastante, arriva Borzacchini, non riesce ad evitarla, sbanda, viene scaraventato fuori dall’auto. Subito soccorso, viene trasportato all’ospedale di Monza, ma non ce la fà…..
Nello stesso punto, anche Giuseppe Campari e pilota polacco Stanislas Czaykowski perdono la vita.
I funerali a Terni, città che l’ha visto nascere e cullato nella sua straordinaria avventura, alla cerimonia arriva anche un disperato Nuvolari, con il quale Baconin, aveva instaurato un’amicizia incondizionata, al punto che erano stati chiamati…”i fratellini”, “gli inseparabili”, “la solita coppia”….
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